Come leggere l’etichetta dei croccantini per cani

Tra miti e leggende, esperimenti e scandali sarete un po’ confusi su quello che ci sia realmente all’interno di un pacco di croccantini per cani. Qui vi aiuterò a snodare i complicati giri di parole e terminologie presenti sui pacchi di cibo secco per cani e farvi così rendere conto di come sia possibile leggere l’etichetta dei croccantini e riuscire a fare la migliore scelta per il bene del vostro cane. Lo so avete già letto parecchio sul web e la frase che avete sentito più spesso è stata: <Se scegliete cibo industriale, che sia almeno di ottima qualità e delle marche “premium”>. Ma non è facile capire cosa ci sia veramente dentro… e come si fa a capire se è di qualità???

Non me ne vogliate se nel redigere questo articolo, lo stesso non sarà scevro da commenti personali e battute sarcastiche. Io ritengo l’alimentazione industriale “l’ultima spiaggia” nella scelta dell’alimentazione per i nostri cani. Ma la polemica vera e propria la faccio qui . Anche se a tale scopo ho copiato dall’articolo denuncia una parte intitolandola perchè non comprare le crocchette per cani. Però capisco che a volte sia una scelta obbligata dunque, nei prossimi paragrafi voglio solo elencare i contenuti dei pacchi di croccantini e le diciture che troviamo per leggere l’etichetta. Dalle più subdole delle marche scadenti alle più chiare delle marche ritenute migliori.

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La cruda realtà

Sicuramente avrete sentito “storie” di prodotti chimici, conservanti, esaltatori di sapidità, ormai esistono anche numerose marche che dopo questi rumori hanno cominciato a sostenere di fare a meno di elementi nocivi, gli stessi produttori però non ci dicono come il loro cibo possa risultare con scadenze di almeno un anno. Il fatto è che molte case mangimistiche comprano sostanze di base che già contengono conservanti, dunque non devono aggiungere altri additivi al prodotto che trasformano quindi non li devono neppure dichiarare; in altre parole se su un sacco di mangime per cani c’è scritto senza additivi ciò significa solo che nella fase di preparazione del mangime il produttore non ne ha aggiunti.

Leggere l’etichetta dei croccantini

Secondo le direttive della Federazione Europea dell’industria per il cibo da animali di compagnia FEDIAF, leggere l’etichetta è essenziale e questa dovrebbe essere scritta in modo chiaro in modo tale da permettere a chi acquista il prodotto di capire facilmente cosa si trovi al suo interno. In realtà bisogna essere informati sul modo giusto di interpretarne le voci e di seguito vedrete il perché.

leggere l'etichetta dei croccantini per cani non è proprio semplicissimo

Nome del prodotto

Diciture generiche sul nome del prodotto:

Bufalo/Pollo: se prima non viene scritto “carne di” allora la materia prima è “generica” cioè non è dato sapere che parti di quell’animale vengano utilizzate.

Con pollo, manzo, salmone: significa che almeno il 4% deve essere pollo/manzo/salmone… pochino no?!

Con alto contenuto di pollo, o ricco di pollo, o con extra pollo: tale percentuale deve salire al 14%… a me sembra comunque ancora poco..

Cibo al gusto di… oppure Aroma di… oppure Cibo con…: significa carne contenuta inferiore al 4%. Oppure a volte proprio assente, perchè questa dicitura non impedisce che non ci sia la carne di.. , ma soltanto una sostanza che ne ricrei il sapore, gusto o l’odore.

La Tabella di analisi del prodotto

E’ una delle cose che guarda chi sa come dovrebbe essere la composizione di un cibo equilibrato o cerca riscontro su quelle che sono le indicazioni ricevute dal nutrizionista o dal veterinario.

Qui sono presenti non gli ingredienti, ma quel tipo di informazioni legate al contenuto del pacco in termini di nutrienti e quindi umidità, proteine, grassi, fibre, ceneri, acidi grassi omega 3 ed omega 6. Tali indicazioni però, come quantità minima di grassi grezzi o cenere, in realtà non corrispondono al valore effettivo:
Se abbiamo un’indicazione come quantità minima di grassi grezzi del 7% vuol dire che bene che vada ce n’è il 7%, ma non per questo possiamo mettere la mano sul fuoco che non ve ne sia il 10 o 14%. Serve però come dato di riferimento per il confronto con altri prodotti, magari di altre marche.

Proteine

Inoltre, se pur per legge il mangime deve essere completo rispettando le quantità minime di proteine, vitamine, minerali come sancite dalla NRC, in realtà i controlli delle proteine (ad esempio) vertono sul calcolo del composto azotato. ciò se le proteine sono provenienti da fonti vegetali o legumi rientrano nel calcolo anche se qualitativamente un animale come il cane dovrebbe assumere proteine più dalla carne con presenza di aminoacidi ben diversi. Senza parlare quando queste proteine provengono da materie prime come setole, piume, becchi, zoccoli…. avranno un calore biologico pressoché nullo, ma la legge è rispettata…

Carboidrati

Il valore di carboidrati non viene mai inserito.. e c’è una buona ragione. Il quantitativo normale di carboidrati per un cane dovrebbe attestarsi intorno al 20-25% del pasto ed invece nei croccantini la presenza non può essere più bassa di un 35% per necessità di produzione, ma spesso è anche più alta per risparmiare sulle ben più care proteine…

Umidità

Umidita al x%: quantitativo di acqua presente nel cibo. Non sottovalutate questo dato perchè ha un influenza di grande rilevanza su quelli che sono i calcoli dei valori della tabella stessa. Confrontare due mangimi dal punto di vista delle analisi quando riportano valori di umidità diversi non è intuitivo, ci potrebbe essere un divario enorme. Perchè una cosa è calcolare il valore nutriente su massa umida ed un altro è farlo su massa secca. In realtà per poter confrontare i valori di nutrienti di due marche diverse, andrebbero convertiti entrambi in quantità per massa secca allo stesso valore. Facile no?! ☹

Le ceneri… il mito da sfatare

Ceneri: leggendo gli ingredienti del pacco di croccantini vi sarete chiesti: <come mai ci sono ceneri?>. Secondo i produttori di crocchette: i cani hanno un fabbisogno di circa il 2% di ceneri (i minerali non combustibili lasciati dopo la combustione del cibo) in questo 2% ci saranno tracce di minerali di calcio / fosforo di cui hanno bisogno.

Alcune campagne pubblicitarie di alcune case produttrici dichiarano che se pur dalle linee guida sull’etichettatura stabilite da AAFCO non è richiesta l’inclusione del quantitativo di cenere loro lo hanno fatto per dimostrare di avere un mangime di qualità con appena il 7% di ceneri e che pochissime altre società hanno scelto di elencarlo. La cenere al 7% o meno è l’obiettivo nella costruzione di un cibo definito di qualità, dai produttori.

Indicatore insufficiente

I produttori giustificano che il costo dell’uso di proteine ​​di qualità più elevata, quindi con quantitativo di cenere inferiore, entra in gioco e per questo a volte il costo elevato di un tipo di crocchette giustifica una migliore qualità delle proteine utilizzate. Praticamente affermano che i croccantini di pollo con basso contenuto di cenere è costituito da carne di pollo e un po’ di ossa di accompagnamento, la “cenere” quindi indica la quantità di osso che viene macinata nella produzione del pasto. Un contenuto di ceneri basso indica un pasto di grado più elevato a causa di più proteine ​​incluse e meno ossa.

La verità fondamentalmente non sta neppure qui. Se da un lato le ceneri sono la percentuale di sostanze inorganiche presente nel cibo, più sono presenti e meno il mangime è digeribile (per l’alto contenuto di sottoprodotti della macellazione come piume, ossa e connettivo..), dall’altro lato il quantitativo di ceneri non denota la qualità di un ingrediente proteico.

Molti considerano la cenere come la chiave per capire se una proteina di qualità superiore viene utilizzata nella produzione di un cibo per cani o gatti. Ma sulla base di quali dati?! Il calcolo del contenuto di ceneri è eseguito secondo calcoli energetici, praticamente una sottrazione tra apporto energetico del cibo meno rapporto energetico degli scarti (feci + urine)= scarti residui non “bruciati” dall’organismo.

Nè buono nè cattivo…

In America, l’amministrazione “Food and Drug” dichiara che non vi è ragione di credere che un basso contenuto di ceneri dichiarate nel pacco possa indicare una buona qualità del prodotto ed aggiunge che potrebbe essere l’esatto contrario ed essere addirittura nocivo.

Valutate bene che troppa cenere può essere un impedimento, così come nel tratto gastrointestinale una sovrabbondanza di un tipo di minerale può inibire l’assorbimento di un altro, sia direttamente che legandosi con l’altro minerale.

Un bel dilemma eh?! Beh per semplificare il tutto per coloro i quali si ostinano a volerlo ritenere un termine di paragone tra marche, possiamo semplicemente dire che un contenuto superiore all’8% deve essere un campanello di allarme perchè evidenzia troppi scarti presenti… Adesso, visto che non è obbligatorio inserire questo dato… trovatemi un produttore che dichiara il 10%…. 😉

FEDIAF

Tutte queste informazioni e tante altre si possono trovare sul sito della FEDIAF, la Federazione Europea dell’Industria degli Alimenti per Animali Familiari.

Alcuni trucchi

Leggiamo l’etichetta….Facile… penserete, ed invece no! Primo di tutto sebbene la lista degli ingredienti possa dare un aiuto a capire che tipo di ingredienti vi siano, in realtà capirne la qualità è praticamente quasi impossibile e capirne le quantità ci porta a sforzi matematici laboriosi. In più la capacità di “mimetizzare” le porzioni ed i valori rende tutto più complicato:

  1. Non è regolato stabilire la quantità di ingrediente su massa secca. Quindi se troviamo la dicitura carne fresca, dobbiamo sapere che la percentuale si riferisce al prodotto prima della lavorazione, considerando che il 75% è acqua, vi sarà una riduzione notevole una volta ridotto in farina (un quarto).
  2. Non è obbligatorio inserire la quantità in percentuale di alimento, a meno che questo non sia una materia prima caratterizzante del prodotto e dunque non sia inclusa o nel nome del pacco o nelle foto presenti sul pacco.
  3. I produttori devono indicare l’elenco delle materie prime partendo da quello più presente al meno presente. Però possono separare gli ingredienti elencandoli in svariate forme, camuffando l’esatto contenuto. Ad esempio, possono mettere lo stesso ingrediente sotto forma di nomi diversi solo perchè la granulometria è diversa (pensate alla semola di grano ed alla farina di grano). Li possono mettere in fondo alla lista, ma se li andrete a sommare con l’ingrediente base che era all’inizio della lista il valore aumenta notevolmente.
  4. Inseriscono nomi di alimenti invitanti, come melograno, mirtillo a volte addirittura con foto sul pacco e dunque costretti ad inserirne la percentuale, ma se tale percentuale rappresenta lo 0,5 % da prodotto umido, una volta cotta tale presenza sarà meno di un grammo su un chilogrammo di prodotto… ovvero: fumo negli occhi!!!
  5. Abbiamo già detto come i produttori utilizzino il trucchetto di frazionare i carboidrati in varie percentuali (per esempio scrivono “farina di grano”, “crusca di grano” ecc…) in modo da non farli comparire al primo posto. Per di più alcuni produttori hanno messo in commercio mangimi “grain free” cioè senza cereali. Questo fa pensare che non vi siano amidi (carboidrati) nella composizione, ma il cane fatica a digerire non solo i cereali ma i carboidrati e amidi in genere. Dunque non sarà presente il mais, ma sarà presente la patata o i legumi….

Parliamo adesso di Materie Prime

Ingredienti (tipicamente):

Carboidrati:

Mais:

Nel 1950 la percentuale di prodotti del grano utilizzati nelle crocchette aumenta drammaticamente e da allora ha continuato a regnare come l’ingrediente più comune nel cibo secco industriale.

Questi cereali vengono aggiunti come riempitivi a basso costo e per legare insieme gli ingredienti della crocchetta (la crocchetta senza carboidrati si sgretola 😉 ), ma non hanno alcun valore nutrizionale per il cane.

I cereali di per se non sono dannosi, ma il cane non si è evoluto per digerirli.

L’amilasi salivari Vs amilasi pancreatica

Questo è dimostrato dal fatto che l’amilasi salivare non è presente nella bocca dei cani.
Inoltre anche l’amilasi pancreatica è presente in percentuali differenti a seconda della razza e del suo adattamento alla digestione del carboidrato complesso. L’amilasi salivare, serve per la digestione preliminare dei carboidrati. I carboidrati non sono da bannare nella dieta del cane, anzi se parliamo di verdure esse hanno un ruolo fondamentale per l’assunzione di determinati principi nutritivi, ma un loro quantitativo accettabile è attorno al 20% (varia da caso a caso) non certo l’80%

Come calcolare il quantitativo di carboidrati?

La percentuale di carboidrati non risulta mai indicata nei pacchi di crocchette ( per un buon motivo), ma calcolarla non è complicato, basta fare 100 – tutte le varie percentuali indicate nella tabella analitica non in quella degli ingredienti (di proteine, grassi, fibre e umidità o altre percentuali dichiarate presenti). Ad esempio: Proteine grezze 30%, grassi grezzi:17%, fibre grezze 2,5%, ceneri 8,2%. CARBOIDRATI (+gomme) = 100- (30+17+2,5+8,2)= 42,3%

Attenzione: non è possibile fare una crocchetta senza amidi (cioè carboidrati), la crocchetta si sgretolerebbe.

Essi possono causare sovrappeso e scompensi metabolici di una certa entità. Non solo i cereali non sono ben assimilati dall’intestino del cane ma molto spesso vengono utilizzati derivati ​​degli scarti dalla lavorazione alimentare umana che possono essere contaminati da aflatossine, possibile causa di cancro al fegato e altri grossi problemi di salute.

Quando vengono alimentati con grandi quantità di mais, i bovini (che, a differenza dei cani, sono destinati a mangiare gli amidi), sviluppano accumuli di acido e ulcere che possono deteriorare il rivestimento dell’intestino e questo può causare gas, gonfiore e zoppia. Il mais può divorare parte dello stomaco di una mucca, afferma Allen Williams, un ex proprietario di mangimi e specialista del bestiame presso l’Università statale del Mississippi.

Quasi tutti i cibi industriali per cani sono costituiti per la maggior parte da cereali al 60-90% cosa che nella lista degli ingredienti si riesce a mascherare poiché i tipi di cereali sono elencati singolarmente. In questo modo è possibile inserire come primo ingrediente la farina animale anche se facendo la somma delle singole voci l’ingrediente principale è dato dai cereali misti.

Riso/Avena/Patate:

Tra le fonti di carboidrati sono sicuramente quelle migliori e più digeribili. Fonte di energia rapidamente utilizzabile. Il problema spesso è nelle quantità utilizzate.

Quinoa/amaranto/grano saraceno:

Non sono cereali. La quinoa per esempio è uno pseudo-cereale che botanicamente si accomuna agli spinaci. Non presenta dunque glutine, ma anche se ha un buon livello proteico (14 grammi su 100gr di prodotto. Proteine vegetali, però… non il massimo) è poco digeribile per i cani.

Farina di glutine di mais:

Modo economico per aumentare il contenuto proteico delle crocchette. Aiuta anche ad assorbire le tossine presenti nelle fonti di cibo contaminate che possono entrare nel cibo. (Il glutine di mais uccide le erbacce)

Quindi sostanzialmente, un mangime che ha il 50% di patata o altro, anche non contenendo nessun cereale (Grain free), non è un mangime di qualità.

Proteine:

Carne di….:

Questo è un ottimo indicatore di scelta. Il codice FEDIAF lo sancisce come: “tutte le parti di specie animale autorizzate ad eccezione di sangue, farina di carne e di ossa, frazione ossea, artigli, piume, corna, peli, denti, becchi, zoccoli, contenuto intestinale, grassi aggiunti. Almeno il 15% deve essere rappresentato da carne (buona) tessuti muscolari lisci o striati. Il resto può essere rappresentato da organi, come il cuore, il fegato, il rene, polmone, e carne della carcassa. Vi ricordo che un quantitativo minimo di frattaglie è auspicabile perchè ottime dal punto di vista organolettico in termini di minerali e vitamine*. Certo solo frattaglie…no! Ad ogni modo, ricordate che il quantitativo di carne fresca è calcolato con l’umidità dell’acqua compresa…

Carne disidratata:

Dà una percentuale esatta del contenuto del mangime (non è necessario eliminare l’acqua dal calcolo).

Proteina di…Trasformate:

vuol dire che non c’è carne, ma la sola proteina estratta dalla carcassa dell’animale o del pesce o dei vegetali. Nello specifico (Regolamento Comunità Europea N48 03/10/2000) sono proteine animali di categoria 3, trattate per poter essere utilizzate nei mangimi o in altri alimenti per animali, sia da compagnia che non. In questa categoria non rientrano le proteine idrolizzate, il latte ed i prodotti a base di latte, la gelatina ed il sanguigno.

Proteina di…Idrolizzata:

[agg. e sm. [pp. di idrolizzare]. Che ha subito l’idrolisi: idrolizzato proteico, prodotto di struttura chimica non definita, che si ottiene per digestione acida o enzimatica delle proteine] Sono proteine idrolizzate ottenute mediante calore, pressione, idrolisi chimica, microbiologica o enzimatica di proteine animali.

Immaginate che se la provenienza è dalle piume, setole, becchi, eccetera saranno scadentissime dal punto di vista biologico e prive di amminoacidi essenziali (metionina, lisina, istidina e triptofano)

Sottoprodotto o derivato di…:

Facciamo un po di chiarezza (ultimamente si fa confusione su questo punto). Sotto questa categoria ritroviamo i sottoprodotti Categoria 3. Cosa sono? Cito:

  • Categoria 3: sottoprodotti il cui rischio sanitario è minore o addirittura nullo, come gli scarti di macellazione che non possono essere utilizzati per la produzione di derrate alimentari destinate al mercato (grasso e ossa).
    Tali prodotti possono essere utilizzati come fertilizzanti, come prodotti per scopi tecnici (es. pelli conciate, corde di strumenti musicali, vernici) o per la produzione di alimenti o prodotti da masticare per animali da compagnia (previo trattamento).

Sono quegli alimenti non destinati al consumo umano. Questo non vuol dire che tutti quelli che ricadano sotto la categoria tre sia possibile usarli per produrre mangimi. In questa categoria ricadono anche materie prime di tutto rispetto…ma anche materie prime scarse, il rischio è alto. Sotto elenco quello che è ammesso inserire come materia prima ed è usato in alimenti per animali domestici.

ATTENZIONE. L’articolo è una sorta di critica nei confronti del mangime commerciale, ma non vuole essere un cieco attacco, come ho visto accade invece su alcuni social o blog. Quando si parla di sottoprodotti di Categoria 3 c’è una specifica legislazione in merito. I sottoprodotti di origine animale non sono tutti uguali e non sono tutti utilizzati per gli stessi scopi. Dunque quando sentite qualcuno asserire che nel cibo per animali se c’è la voce sottoprodotti di origine animale sappiate che non ci si riferisce a sottoprodotti di Categoria 1.

Qui di seguito ciò che è ammesso all’interno delle conserve per animali, o come: MATERIE PRIME DESTINATE UNICAMENTE ALLA FABBRICAZIONE DI ALIMENTI PER ANIMALI DA COMPAGNIA!!

I sottoprodotti di cui sopra di origine animale sono costituiti da (Estratto informazioni Certificato Sanitario come da CAPO 3 Gazzetta Ufficiale Regolamento CE 142/2011 in applicazione del (CE) n. 1069/2009):

  • Carcasse e parti di animali macellati, oppure nel caso della selvaggina, corpi o parti di animali uccisi, dichiarati idonei al consumo umano in virtù della normativa dell’Unione, ma non destinati al consumo umano per motivi commerciali.
  • Carcasse e parti seguenti derivanti da animali macellati in un macello e ritenuti atti al macello per il consumo umano dopo un esame ante mortem o corpi e parti seguenti di animali da selvaggina uccisi per il consumo umano nel rispetto della legislazione dell’Unione:
    • i) carcasse o corpi e parti di animali respinti in quanto non idonei al consumo umano in virtù della legislazione dell’Unione, ma che non mostrano segni di malattie trasmissibili all’uomo o agli animali;
    • ii) teste di pollame;
    • iii) pelli, inclusi ritagli e frammenti, corna e zampe, incluse le falangi e le ossa carpiche e metacarpiche e le ossa tarsiche e metatarsiche, di animali diversi dai ruminanti;
    • iv) setole di suini;
    • v) piume;
  • Sangue di animali che non presentavano sintomi clinici di malattie trasmissibili all’uomo o agli animali attraverso il sangue, ottenuto da animali diversi dai ruminanti, macellati in un macello dopo essere stati ritenuti atti alla macellazione per il consumo umano dopo un esame ante mortem nel rispetto della legislazione dell’Unione;
  • Sottoprodotti di origine animale derivanti dalla fabbricazione di prodotti destinati al consumo umano, compresi i ciccioli, le ossa sgrassate e i fanghi da centrifuga o da separatore risultanti dalla lavorazione del latte;
  • i prodotti di origine animale, o prodotti alimentari contenenti prodotti di origine animale, i quali non sono più destinati al consumo umano per motivi commerciali o a causa di problemi di fabbricazione o difetti di condizionamento o altri difetti che non presentano rischi per la salute pubblica e degli animali;
  • alimenti per animali da compagnia e mangimi di origine animale o mangimi contenenti sottoprodotti si origine animale o prodotti derivati, non più destinati all’uso nei mangimi per motivi commerciali o causa di problemi di fabbricazione o difetti di confezionamento o altri difetti che non presentano rischi per la salute pubblica e degli animali;
  • sangue, placenta, lana, piume, peli, corna, frammenti di zoccoli e latte crudo derivanti da animali vivi che non presentavano alcun sintomo di malattie trasmissibili all’uomo o agli animali attraverso tali prodotti;
  • animali acquatici e parti di tali animali, eccetto i mammiferi marini, che non presentavano alcun sintomo di malattie trasmissibili all’uomo o agli animali;
  • sottoprodotti di animali acquatici provenienti da stabilimenti o impianti che fabbricano prodotti destinati al consumo umano
  • i materiali seguenti provenienti da animali che non presentavano alcun sintomo di malattie trasmissibili all’uomo agli animali attraverso tali materiali:
    • i ) conchiglie e carapaci di crostacei e molluschi con tessuti molli o carni
    • ii) prodotti seguenti derivati da animali terrestri:
      • – Sottoprodotti dei centri di incubazione
      • – Uova
      • – Sottoprodotti di uova, compresi gusci d’uovo
    • iii) pulcini di un giorno abbattuti per motivi commerciali
  • sottoprodotti di origine animale ottenuti da invertebrati acquatici e terrestri diversi dalle specie patogene per l’uomo o per gli animali;
  • materiali ottenuti da taluni animali che non sono stati trattati con talune sostanze vietate a titolo della direttiva 96/22/CE e la cui importazione è consentita in applicazione dell’articolo 35, lettera a), punto ii) del regolamento CEn 1069/2009

L’intero elenco l’ho inserito su un articolo dedicato da cui riporto anche:

<<

Dunque, ci sono carcasse di animali che sarebbero potute finire nei banchi della carne al supermercato per il nostro consumo (umano) e tanta altra roba che… anche no! Non voglio mettere in dubbio la buona fede delle case mangimistiche, ma faccio notare però che se nel mangime troviamo parecchi vegetali, zampe e zoccoli, becchi, eccetera questi contengono una gran quantità di azoto che viene incluso nel calcolo delle proteine grezze. Quindi un mangime con alta percentuale di proteine grezze non è detto che sia buono e che il valore organolettico di tali proteine sia di qualità…

Nota a favore dei produttori.. si dice spesso che nel mangime vi siano i rifiuti delle cucine… Il regolamento CE 142/2011 in applicazione del (CE) n. 1069/2009 si applica ai rifiuti di cucina e ristorazione: i rifiuti di cucina e ristorazione possono essere trasformati e successivamente utilizzati, purché i prodotti derivati non siano utilizzati come mangime per tali animali. Esso inoltre tutela con appropriate misure prevenendo lo smaltimento accidentale di sottoprodotti di origine animale liquidi (pulizia pavimenti, pulizia macchinari di trasformazione). Su questo almeno possiamo stare tranquilli…. Queste ed altre informazioni sono disponibili a questo link:

REGOLAMENTO (UE) N. 142/2011 DELLA COMMISSIONE
del 25 febbraio 2011
recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e
del Consiglio recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti
derivati non destinati al consumo umano, e della direttiva 97/78/CE del Consiglio per quanto
riguarda taluni campioni e articoli non sottoposti a controlli veterinari alla frontiera.

>>

Farine animali (Carne o Pesce):

Vengono prodotti dalle carcasse degli animali….. Secondo il regolamento europeo, questo prodotto deve risultare esente da zampe,becchi, piume, sangue, pelo, zoccoli, corna e dal contenuto dell’apparato digerente. E’ un prodotto ottenuto dal riscaldamento, essiccamento e successiva macinazione. Non è dato sapere che tipo di parti della carcassa vengano utilizzati. Per esempio nel caso di farina di pollo l’utilizzo è dei sottoprodotti del pollame, ma senza piume.

Farina di ossa:

ovvero tessuti disidratati comprensivi del tessuto osseo. Questa combinazione è ricca di calcio e fosforo, ma ha un valore proteico inferiore alle semplici farine di carni prive di ossa.

Carni e derivati:

Sono (secondo la direttiva della Commissione Europea 23/06/1982) “tutte le parti carnose di animali terrestri a sangue caldo e tutti i prodotti e sottoprodotti provenienti dalla trasformazione del loro corpo o di parti del corpo”.

Idrolizzato di…:

si tratterebbe di carne dalla quale è stato tolto tutto ciò che potrebbe creare intolleranze o problemi digestivi (ma non è vero). Inoltre così facendo vengono escluse anche le sostanze nutritive.

Gli idrolizzati sono considerati “anallergici” perché a livello statistico hanno mostrato meno reazioni. Questo sistema è utilizzato anche per rendere edibile ciò che non lo è, come gli scarti.
Inoltre spesso si incontrano cani intolleranti anche con questi mangimi. Vengono utilizzati impropriamente per valutare la possibilità di allergie alimentari, ma in questi casi l’unica soluzione è una dieta ad esclusione (fresca).

Additivi:

Vitamine:

Lo stato intrinseco delle crocchette trasformate è innaturale a causa del calore intenso che subisce per scopi di sterilizzazione. Anche se gli ingredienti originali che andavano nelle crocchette fossero stati di qualità superiore (cosa che non si verifica quasi mai), il calore uccide importanti nutrienti, inclusi amminoacidi, vitamine e enzimi alimentari. Quindi, affinché gli alimenti per animali domestici soddisfino gli standard minimi AAFCO (Association of American Feed Control Officials un’associazione volontaria di enti locali, statali e federali incaricati dalla legge di regolamentare la vendita e la distribuzione di alimenti per animali), i produttori devono aggiungere una miscela sintetica di vitamine e minerali chiamata premix, che a sua volta presenta una serie di problemi.

Il processo del calore ad alte temperature

Quindi come detto, avendo distrutto con il processo di calore praticamente quasi tutte le vitamine, gli aminoacidi ecc, ecc. Queste vanno integrate in maniera sintetica, la natura sintetica di queste pre-miscele rende più difficile per il corpo dell’animale domestico usarle e può stressare i reni e il fegato. Le vitamine sintetiche sono “isolate” in un laboratorio. Mancano i cofattori e trasportatori trovati in vitamine naturali. La Organic Consumers Organization lo riconosce e sottolinea che le vitamine sintetiche non sono riconosciute e utilizzate dalle cellule nello stesso modo delle loro controparti presenti in natura. La maggior parte degli alimenti per cani secchi si basa su vitamine e minerali sintetici per la nutrizione, quindi se stai somministrando crocchette, il tuo cane potrebbe non ottenere il nutrimento di cui ha bisogno per la salute.

Glicole propilenico:

Il glicole propilenico è usato per mantenere l’umidità nel cibo. Uccide i globuli rossi nei gatti (e quindi uccide i gatti), quindi è vietato nei loro alimenti – forse perché è fondamentalmente un antigelo. Ma è ritenuto perfettamente sicuro per il cibo per cani perché nessuna morte è stata apertamente ancora attribuita a questo. Tuttavia nessuno ha osservato l’effetto cumulativo di mangiare piccole quantità di questa sostanza velenosa, giorno dopo giorno.. Di media gli animali nutriti con cibo commerciale hanno un’aspettativa di vita di 32 mesi inferiore a quelli nutriti diversamente.

Lo studio Belga

Ciò è quanto emerge da uno Studio Belga realizzato tra il 1998 ed il 2002: “Relazione tra benessere dei cani domestici e aspettativa di vita, un saggio statistico” che ha analizzato i dati raccolti di 522 cani domestici per un periodo consecutivo di cinque anni. Un altro studio condotto a Stoccolma (Svezia) dal dottor Kollath ha dimostrato che animali in età giovanile alimentati con una dieta cotta e lavorata inizialmente sembravano esser sani, ma una volta raggiunta la maturità, hanno iniziato a invecchiare rapidamente e sviluppare sintomi di malattia degenerativa. Il gruppo di controllo che è stato allevato con una dieta (addirittura) cruda e non cotta non è invecchiato così velocemente e non ha mostrato sintomi di malattia degenerativa, rimanendo in buona salute.

Polpa di barbabietola:

come materia di carica… (guarda caso) colora di scuro gli escrementi e rimane a lungo nell’intestino, cosa che rende le feci scure e compatte segno di una digestione “sana”, anche quando non lo è.

Sostanze cancerogene? Davvero?! Continuiamo con gli additivi…

Coloranti alimentari:

I tre coloranti più usati, Red 40, Yellow 5 e Yellow 6, sono contaminati da cancerogeni noti … Un altro colorante, Red 3, è stato riconosciuto per anni da la Food and Drug Administration americana come cancerogeno, eppure è ancora presente nella fornitura di cibo per cani.

Conservanti:

Ma lo sapevate che alcuni dei conservanti usati negli alimenti per animali domestici come l’etossichina sono vietati nel cibo umano a causa di rischi per la salute? L’idrossianisolo butilato (BHA) e l’idrossitoluene butilato (BHT) non sono neanche i migliori. Il BHA è elencato come cancerogeno noto e il BHT è stato trovato come causa di problemi al fegato e ai reni.

Metalli pesanti:

Recentemente, le notizie di alimenti per animali domestici contenenti metalli pesanti hanno colpito la cronaca. Alcuni dei metalli che si trovano negli alimenti per animali domestici includono mercurio, cadmio e condurre. La FDA deve ancora stabilire i livelli tossici di oligo-elementi trovati negli alimenti per animali domestici.

Sostanze cancerogene:

Un esempio di un composto cancerogeno trovato negli alimenti per animali domestici è l’acrilammide, una sostanza prodotta quando gli alimenti amidacei (vedi il Mais) vengono lavorati a temperature molto elevate. Un altro è l’aflatossina, che è un gruppo di agenti cancerogeni prodotti da muffe che contaminano i cereali (mais, grano, riso), noci e legumi a causa di cattive condizioni di crescita o di stoccaggio inferiore alla media. La parte spaventosa di tutto questo è  che l’alta temperatura di elaborazione delle crocchette non ucciderà le aflatossine perché sono molto stabili. L’esposizione può causare anemia, insufficienza epatica o renale, cancro e morte prematura. (Il Consumer Council di Hong Kong ha eseguito test su quasi 40 alimenti popolari per animali domestici e ha scoperto che tre famosi produttori di alimenti statunitensi avevano tutti alimenti che contenevano aflatossine).

leggere l'etichetta dei croccantini può voler dire trovarci sostane chimiche

Conclusioni e consigli

Spero di avervi fatto fare un bel pò di chiarezza su ciò che comporta saper leggere l’etichetta dei croccantini con le tabelle e le indicazioni riportate sui pacchi, lo so! E’ scioccante!

Ma dopo questa lettura saprete scegliere il male minore. Ovvero vi indirizzerete su quei pacchi di croccantini che contengono un buon rapporto Proteine-Carboidrati-Grassi, che abbiano una qualità di proteine e carboidrati (per quanto dichiarato) la migliore possibile e legate a quelle diciture che per legge non possono nascondere la provenienza (più di tanto).

Io non nutrirei mai i miei animali con mangime industriale e non potrei consigliarlo a nessuno e restare in pace con me stesso e la mia coscienza.

Non posso fargli fare una dieta diversa se non dargli i croccantini!

Lo so, sono stato troppo prolisso e dettagliato, ma ho semplicemente cercato di fare un po’ più di chiarezza su ciò che nessun produttore di mangimi dichiarerà mai.

Premesso ciò, come dicevo ad inizio articolo, pur sapendo che la scelta giusta è una dieta naturale, so che tanti proprietari si trovano, per svariati motivi, impossibilitati a nutrire in maniera diversa dal cibo commerciale. Ed allora vorrei dare loro (mio malgrado) un aiuto.

Come leggere l'etichetta dei pacchi di mangimi per cani?

Immaginiamo ad esempio Giulia, donna attiva che per motivi di lavoro si sposta di frequente da una città ad un’altra. Pranza in ufficio e cena in hotel dove vive e non ha la possibilità di preparare neppure per se stessa un pasto… cosa dovrebbe fare? Abbandonare il proprio chihuahua chissà a chi e privarsi di quella compagnia fedele? NO! Oppure cambiamo scenario… Il team di volontari che a turno gestiscono un rifugio per cani abbandonati e/o recuperati da situazioni di vita disastrose… Possono sempre permettersi la gestione di una “mensa per cani”? E non potendo farlo dovrebbero sopprimerli? No!

Le eccezioni

E’ chiaro dunque che, al di là delle estremizzazioni, vi siano situazioni nelle quali si è costretti a scegliere il male minore.

Ovvero nel caso in cui vi siano delle patologie particolari o stati di salute del cane ed il Veterinario di fiducia vi indica una linea di mangime industriale da seguire (e chiaramente ve ne spiega anche i motivi). Oppure casi in cui per “logistica” non si può fare altrimenti. In questi casi quello che possiamo fare è farci una cultura sulla lettura degli ingredienti presenti sui pacchi di mangime. Fatto ciò per forza di cose, come avrete capito, scegliendo a discapito delle proprie tasche, optare per una marca di crocchette che sia il più possibile priva di ingredienti alterati e con una quantità minima di additivi e supplementi dichiarati.

Dopo questa lettura noterete nelle figure sotto il grande divario che c’è tra le etichette di queste due marche in commercio. Se non notate differenza…. allora dovrete ricominciare a leggere l’articolo dall’inizio 😊

Marca “X”

 

leggere l'etichetta dei pacchi di mangimi
Marca “Y”

 

Se dovete… scegliete quei pacchi di croccantini ove gli additivi dichiarati saranno nella minor quantità possibile. Non è molto lo so, la composizione cambia, da marchio a marchio, da pacco a pacco dello stesso produttore, quindi è veramente difficile dire a priori che una marca sia migliore di un’altra. Piuttosto, ora che sapete leggere l’etichetta dei croccantini dei vostri cani… leggete con calma e scegliete da soli.

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Alexdogs

Ciao! Sono Alessio Palleschi La mia passione per la cinofilia, che mi segue da 40 anni, mi ha portato negli ultimi tempi a voler aiutare sempre più persone a creare un rapporto migliore con i propri cani, a gestire e far crescere il proprio cane nel migliore dei modi in completa autonomia. Esplora gli articoli, le guide e gli approfondimenti che ho pubblicato su questo Blogdog!

2 pensieri riguardo “Come leggere l’etichetta dei croccantini per cani

  • 28 Ottobre 2021 in 10:57 AM
    Permalink

    Non ci capisco niente! Ciò nonostante si confermano i dubbi e le certezze. Scegliere non è facile né sul secco né sull’umido . I dubbi/certezze riguardano i prodotti e i produttori commerciali in quanto avevo dubbi che facessero schifezze e dopo averti letto ne ho la certezza. Quindi in alternativa ,pur non avendo mai problemi da 8 anni col mio cane,dovrò approfondire e far di conto per l’alimentazione naturaale.
    Comunque complimeti e grazie.
    Continuerò a leggerti con curiosita e interesse.

    Rispondi
    • 28 Ottobre 2021 in 12:25 PM
      Permalink

      Claudio, grazie per l’interessamento. Si, l’alimentazione naturale è senza dubbio la migliore in termini di qualità, ma a volte poco tollerata o impossibile da seguire e la comodità del mangime industriale è senza dubbio palese in questi casi. Scegliere la composizione o le composizioni (bene ciclizzarne l’offerta) non è facile, sia per la difficoltà del capire esattamente cosa stiamo offrendo che per la personale tolleranza del cane. Segui pure gli articoli inerenti sul blog, spero tu li possa trovare d’aiuto.

      Rispondi

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