Cos’è la Barf per cani? Filosofia e “modus operandi” dietro la dieta a crudo.

Questo articolo nasce per fugare diversi dubbi ai quali possiamo incorrere nel momento in cui decidiamo di abbandonare il cibo commerciale per qualcosa di più naturale da offrire al nostro cane ed abbiamo sentito parlare anche di Barf, ma non è chiaro cosa sia…

Cibi industriali per cani e gatti al supermercato

Il bombardamento mediatico a cui negli ultimi sessant’anni siamo stati sottoposti ci ha fatto credere di non essere capaci di alimentare i nostri cani in maniera naturale ed equilibrata. Ma noi non ne siamo convinti e vogliamo informarci meglio su quello che una dieta naturale per cani sia e cosa comporti in termini di impegno e conoscenze.

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Bene partiamo subito dal presupposto che sei su un Blog che “sponsorizza” l’alimentazione di tipo naturale. Chi ti scrive la pratica da sempre e la supporta in ogni confronto salutistico quando si parla di cani e alimentazione. Sul blog troverai parecchi articoli sull’argomento “Cucina Casalinga per la nutrizione dei cani”, ti basta andare nel menù sotto la categoria alimentazione, dove troverai filosofia , preparazione, ricette e quant’altro possa fare al caso tuo..

Oggi però parleremo di una dieta naturale particolare, non la classica cucina casalinga, ma parliamo di dieta a crudo.

La dieta a crudo si contrappone al relativamente recente metodo di alimentazione dei nostri animali da compagnia fatta di cibo industriale e su questo punto beh, parliamoci chiaro, (qualunque essa sia ) meglio una dieta con cibo naturale che alimentazione industriale processata, ma qualche dubbio sorge quando sentiamo gli accaniti sostenitori della Barf motivare la scelta di questo tipo di dieta asserendo che sarebbe quella più simile ad un cane che vivesse in natura come un lupo.

Curious group of Gray Wolves, Denali National Park.

Di questo ne abbiamo già parlato nell’articolo “il cane non è un lupo”, ma tralasciando la mia personale riluttanza a considerare il cane come un lupo e volendo analizzare l’argomento in modo obiettivo… Addentriamoci a scoprire di più cosa sia la dieta barf, cosa comporti, quali siano le filosofie di alimentazione, il cibo protagonista ed a che tipo di benefici/problemi un tipo di dieta così ci possa condurre.

La dieta a crudo prevede due modelli principalmente: Modello Preda Intera e Barf (con le sue diversificate varianti).

Cos’è il modello della preda intera?

Questo tipo di dieta viene proposta dai proprietari che sono fermamente convinti che il cane discenda dal lupo e debba nutrirsi come il lupo di “prede” intere. In questa versione questa dieta dunque include tutto l’animale “preda” proposto intero testa, pelle, ossa, muscoli, interiore (alcuni includono anche piume e pelo). Tale modello ha delle percentuali di 80-85% carne. 10-15% ossa, 5-10% organi. E’ una scelta di dieta prettamente carnivora senza includere verdure o frutta o altri elementi provenienti dal Regno Vegetale, né tanto meno alcun tipo di integratori.

Cos’è la Barf?

Ciotole di alimentazione Barf

Cominciamo con il definire cosa l’acronimo BARF significhi. Termine utilizzato dall’americana Debbie Tripp e significa Biological Appropriate Raw Food ovvero Cibo Crudo Biologicamente Appropriato (Biologicamente non Biologico come travisano alcuni) o anche Ossa e Cibo crudo (Bones and Raw Food). Nel 1980 in Australia il Dott. Ian Billinghurst decise di nutrire i suoi cani con una dieta di proteine crude ed ossa. In Europa la protagonista fu Swanie Simone che fece conoscere la barf, importandola dall’America alla Germania.

Il Dr. Billinghurst stesso dichiara, parlando di questo tipo di dieta, che una dieta biologicamente appropriata per un cane è quella che consiste in cibi crudi interi, simili a quelli mangiati dagli antichi antenati dei cani. Questo significa che tale cibo debba includere carne di muscolo, ossa, grasso, interiora e vegetali, oltre a tutti i cibi che mimano l’antica alimentazione dei cani selvatici. A questo link la definizione di Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Dieta_BARF

Una dieta BARF nasce da un’idea che include 60% di ossa polpose (OP) di pollo, agnello, manzo, coniglio, cervo, maiale, ecc e un 40% di alimenti come Verdure a foglia verde, cereali, frattaglie e uova.

La Barf “moderna”

Nella sua evoluzione moderna parliamo di ben altri ingredienti che analizzeremo di seguito.

Bisogna dire che la dieta Barf ha assunto caratteristiche differenti ultimamente in base all’interpretazione che chi la propone ne ha e le risposte che il singolo soggetto (cane-gatto-furetto) dà. Vi sono gli estremisti, vi sono coloro i quali asseriscono che si possa fare un misto Barf/Cibo industriale (per fortuna pochi, in realtà), vi sono coloro i quali ammettono carboidrati e latticini…, quelli che servono tutto crudo tranne carne di suino e pesce (vista la difficoltà di abbattere questa carne per 40 giorni nel congelatore ed altre difficoltà di contaminazione da virus per la carne di maiale)… Insomma ognuno ha la propria versione di dieta Barf. Ma qui vogliamo esaminarne il tipo più in voga al momento e più rispettoso del classico approccio.

Quali sono gli alimenti della dieta Barf più moderna?

Beh i protagonisti della dieta Barf moderna sono:

  • Carne servita cruda (Carne Senza Osso CSO). C’è chi esclude (e c’è chi no) la carne di suini dal servirla cruda per i motivi che spiegherò sotto.
  • Le ossa Polpose (OP). Tutte quelle ossa ricoperte da almeno il 50% di carne. (Escluse le ossa portanti dei grossi erbivori e tutte le ossa di animali anziani)
  • Le frattaglie. Attenzione al fegato di vitello che non supererà mai il 5% del totale pasto
  • La Trippa verde (Pre-stomaci dei ruminanti non lavati).
  • Il pesce. Con attenzione al pesce azzurro la cui soglia sarà, come per il fegato di vitello, mai più del 5% del totale pasto per la presenza di Tiaminasi, ma in realtà la Tiaminasi è presente anche in altri pesci offerti crudi (vedi articolo Tiamina e Tiaminasi)
  • La verdura.
  • La frutta.
  • Extra. Erbe spontanee , Yogurt, Semi oleosi, Alghe, Kefir

Volendo andare ad indagare più nel dettaglio ci si rende conto che affrontando una dieta di questo tipo, più che mai andrà “vestita” sopra al cane a cui la si propone. Questo è parecchio evidente nella fase di passaggio da altro tipo di dieta a BARF (lo vedremo più sotto).

Ovvero, ogni tipo di alimento e le sue quantità andranno “provate” sul proprio cane, per vedere la sua reazione quindi in realtà parlando di cane adulto generalizzando si parla di:

  • Carne senza ossa (CSO). Da un minimo di 30% ad un massimo del 50%. Deve contenere un 15-20% di grasso (altrimenti si integra).
  • Ossa Polpose (OP). Da un minimo di 10% ad un massimo del 30%
  • Trippa Verde. Da un minimo di 10% ad un massimo di 20% (il 30% non è visto come qualcosa di controindicato).
  • Frattaglie varie. Da un minimo del 10% ad un massimo del 15%. (il fegato non deve superare mai il 5% di questa percentuale)
  • Verdura e Frutta. Da un minimo di 0% ad un massimo di 40% (di cui ¾ verdura ¼ Frutta)
  • Alimenti Extra: Latticini Kefir, aglio, erbe varie, uova, semi oleosi
  • Integrazioni: Omega 3 e Omega-6 (compresse)

Chi segue la Barf

Mi voglio soffermare un momento sull’impressione che ho avuto nel frequentare forum, gruppi dedicati sui Social, trattazioni Veterinarie e saggi universitari su chi siano i sostenitori della dieta barf

vignetta di donna che applica la dieta barf

Il proprietario che decide di cominciare a documentarsi ed alimentare i propri cani con una dieta Barf, solitamente è una persona che ha molto a cuore l’interesse salutistico del proprio cane. E’ una persona che studia, si documenta, valuta ed è disposta a spese economiche e/o di tempo da dedicare alla conoscenza ed alla preparazione dell’organizzazione di questo stile alimentare.

Organizzazione e studio si, perché vi sono delle regole da seguire, bisogna anche attrezzarsi. Nulla di complicato, basta avere voglia ed essere disposti ad impegnarsi un po’.

Colui che fa seguire ai propri animali un dieta Barf sarà una persona che, grazie al tempo passato ad informarsi, avrà delle conoscenze altamente tecniche. Sarà difficile fargli credere che alcune valutazioni non siano del tutto corrette (secondo alcune visioni di barf), mentre in altri casi sarà una piacevole fonte di informazioni un dialogo con lui, proprio grazie al suo essere stato capace di sviscerare le più comuni obiezioni (molte proprio stupide e senza senso), alle quali viene sottoposto nel momento in cui asserisce di nutrire i propri animali con “carne cruda”!

Spesso chi si avvicina ad una dieta barf ha paura di non riuscire a recuperare gli ingredienti necessari a seguirla. Ma in realtà sono nate tante realtà dove la scelta del proprietario può essere davvero ampia con comodità di spedizioni al domicilio. Solitamente la qualità e la freschezza degli alimenti sono i cavalli di battaglia che queste imprese “cavalcano” e con le quali si distinguono. Come ad esempio la realtà https://www.dottorfox.com/ del Dottor Fox centro di distribuzione nato dalla passione per i cani e con l’obiettivo di aumentarne il benessere anche tramite l’aspetto nutrizionale.

Cosa implica seguire una dieta Barf?

  • Innanzitutto diciamo che il congelatore diventa l’alleato migliore per il proprietario che alimenta con dieta Barf i propri animali.
  • Vi sarà la necessità di reperire Ossa Polpose (OP), che non dovrebbe essere un problema e la trippa verde la cui reperibilità darà più filo da torcere, ma basterà farsi un amico in un centro di macellazione o per via indiretta il macellaio.
  • La dieta Barf prevede un periodo di transizione dalla “vecchia alimentazione” alla nuova, per testare tutti gli ingredienti, abituare il cane ai nuovi cibi ed al nuovo modo di consumo, far cambiare il ph nel tratto digerente del cane.
  • La dieta Barf prevede (o meglio..è altamente consigliato) un giorno di digiuno a settimana. Questo il più delle volte è vissuto male più dal proprietario che non dal cane. Il digiuno si rende utile per far “riposare gli organi” e depurare l’organismo.
  • Pioveranno tante critiche da chi vi sentirà dire che nutrite il vostro cane con carne cruda… quindi fatevi una bella corazza e siate informati per ribattere a tono a quelle che saranno (per il più delle volte) quelle accuse infondate e stupide che solo chi crede nelle favole può fare. Vero è che, comunque, seguire una dita Barf ha dalla sua la necessità di ricorrere a quegli accorgimenti che non sarebbero altrimenti necessari con una dieta naturale cotta (lasciatemelo dire eh…).

Il congelatore.

Il congelatore non serve per debellare i batteri (come tanti pensano), ma per conservare il cibo più a lungo ed eliminare gli alimenti da eventuali parassiti che vanno uccisi per congelamento. Attenzione però, alcuni parassiti, presenti soprattutto nel pesce d’acqua dolce non vengono eliminati se gli alimenti non vengono sottoposti a cottura. Sotto i dettagli:

I parassiti più comuni li troviamo e si possono uccidere:

  1.  pesce di mare. Anisakis che si può uccidere mantenendo a 96(h) ore la temperatura sotto i -18°C
  2.  Cacciaggione-Cavallo. Trichinella in questo caso si manterrà la carne per 1 mese a -18°C
  3.  Pesce d’acqua dolce. Difillobotriasi (24h a -20°C); Opistorchiasi o Clonorchiasi (1 Settimana a -20°C); Heterophidosi (solo con la cottura 50°C/180min – 180°C/10 min); Clnostomosi (Solo con cottura 50°C/180min – 180°C/10min)

Attenzione: Il congelamento non debella i virus. Per cui le attenzioni che avevamo con la carne di maiale anche nella dieta cotta, restano valide.

Lo ribadisco per comodità:

  • Il Morbo di Aujeszky, noto anche come Virus della Pseudorabbia.

Il tanto temuto morbo della mucca pazza invece non da problemi per l’Encefalopatia Spongiforme Bovina, nota come Virus della Mucca Pazza è stato dimostrato infatti come i cani siano immuni. Riporto le conclusioni della pubblicazione medica “Dogs are resistant to prion infection, due to the presence of aspartic or glutamic acid at position 163 of their prion protein

A differenza di altre specie, la malattia da prioni non è mai stata descritta nei cani, anche se sono stati ugualmente esposti all’agente dell’encefalopatia spongiforme bovina (BSE). Questa resistenza ha richiesto un’analisi approfondita del gene PRNP canino e la presenza di un residuo amminoacidico caricato negativamente in posizione 163 è stata facilmente identificata come potenzialmente fondamentale in quanto differiva da tutte le specie sensibili note. Nel presente studio, il primo modello murino transgenico che esprime la proteina prionica del cane (PrP) è stato generato e stimolato per via intracerebrale con un pannello di isolati di prioni, nessuno dei quali potrebbe infettarli. Il cervello di questi topi è stato sottoposto ad amplificazione prionica in vitro e non è riuscito a trovare nemmeno quantità minime di prioni mal ripiegati fornendo prove sperimentali definitive che i cani sono resistenti alla malattia da prioni. Successivamente, è stato generato un secondo modello transgenico in cui l’acido aspartico in posizione 163 è stato sostituito dall’asparagina (la più comune nelle specie sensibili ai prioni) con conseguente suscettibilità agli isolati derivati ​​dalla BSE. Questi risultati supportano fortemente l’ipotesi che il residuo amminoacidico in posizione 163 della proteina prionica cellulare canina (PrPC) sia un importante determinante dell’eccezionale resistenza della famiglia dei canidi all’infezione da prioni e lo stabiliscono come un promettente bersaglio terapeutico per le malattie da prioni.

Le Ossa Polpose

La somministrazione di OP deve essere data seguendo un “percorso” di abitudine, ovvero vanno date in maniera graduale per valutare il livello di adeguamento del cane alla digestione delle ossa ed alla loro masticazione. Quindi si partirà dalle OP più tenere verso quelle più dure, proseguendo in maniera graduale solo se nelle feci non vengono riscontrati residui di ossa non digerite.

OP Morbide: Collo di Pollo/Anatra; ali di Pollo; testa di Pollo; Quaglie; Piccioni; schiena di Pollo; Parte Anteriore Coniglio.

OP Medie: Schiena di Faraona; Testa di Coniglio, Parte Posteriore Coniglio, Testa e coda di Salmone; Faraona, Coscia di Pollo, Schiena di Anatra Selvatica; Collo di Tacchino;

OP Dure: Zampe anteriori Lepre, Costine di Agnello, Coscia d’Anatra, Testa di Agnello 

Transizione (Barf Come iniziare)

Il passaggio da dieta commerciale a barf non va fatto gradualmente , ma deve essere un passaggio immediato, magari aiutato da un giorno di digiuno che si utilizzerà per far si che il cane digerisca fino all’ultimo grammo di crocchetta ingerita. I sostenitori della Barf asseriscono che mentre un cibo processato come la crocchetta ci stia anche 8-10 ore ad essere digerito, un cibo crudo al massimo in 3-4 ore sarà già “storia”. Inoltre entrambi i tipi di cibo hanno necessità di PH gastrici diversi per essere digeriti. Per cui mischiarli non è proprio una buona idea.

Si comincia con una proteina di facile digestione come coniglio o bufalo.

Si consiglia di associare Colostro o Fermenti lattici

Per quei soggetti delicati se il passaggio è da cotto a crudo si consiglia di “scottare” leggermente la carne via via che si passa al crudo. Per la prima settimana

Passata la prima settimana si introducono le Ossa Polpose secondo la transizione graduale che abbiamo visto prima.

Il terzo elemento è la trippa verde, che si può aggiungere anche prima delle OP (il risultato non cambia). In ogni caso alla terza settimana ci si ritroverà ad offrire CSO+OP+Trippa verde. L’inserimento della trippa verde a livello di percentuali verrà sottratto da quelli della carne senza ossa.

Il quarto elemento saranno gli organi vari, offrendone un tipo per volta. Si parte dal cuore (il più tollerato) e si prosegue con il fegato e poi a rotazione un terzo tra milza, rene e polmone.

Infine le verdure, che vanno inserite per ultime perché da crude la loro digestione è alquanto difficile.

Il digiuno

Viene considerato molto importante (ne vengono esclusi i cuccioli fino a maturazione) per permettere agli organi come:

Fegato e Reni. una consona depurazione ( nota personale: Non credo che in un giorno si possano in realtà ottenere tangibili depurazioni)

Pancreas: un “riposo enzimatico” ( Nota personale: vedi sopra 😊 )

Le critiche.

In realtà preferisco enumerare i pro ed i contro….

Evito di discutere sulle critiche a cui sono sottoposti i fautori della barf anche perché le reputo stupide se mosse senza una documentazione di fondo a sostegno. Per chiarezza faccio solo due esempi:

  1. I cani alimentati con cibo crudo diventano più aggressivi. Sulla base di cosa dovrebbero diventare più aggressivi, non è chiaro. Perché il gusto del sangue li fa trasformare in vampiri o li modifica come i mostri di “Resident Evil”?! La realtà è che i proprietari di cani che nutrono con cibo crudo riportano comportamenti più calmi ed appagati. E’ ben noto l’effetto della dopamina che i cani rilasciano masticando ossa ma, comunque sono difficilmente dimostrabili entrambe le versioni.
  2. I cani alimentati con cibo crudo sono più esposti a microrganismi patogeni … Si, con la carne cruda bisogna prestare molta attenzione a potenziali organismi patogeni. E spesso vengono portati come esempi l’isolamento fecale della salmonella.

Tuttavia, l’isolamento fecale della salmonella non si traduce direttamente in un maggiore rischio di infezione , Ma… ciò significa che l’animale ha superato con successo la presenza di questi batteri senza diventare sintomatico. E la capacità di ospitare e passare la salmonella come un normale batterio non patogeno, guarda caso, è proprio un tratto noto dei carnivori.

Cani e gatti sono ben “attrezzati” per gestire una presenza batterica di Salmonella nell’intestino. Studi scientifici riportano che almeno un cane su tre ha presenza di Salmonella, ma ciò non significa che sia malato o possa ammalarsi. Quindi il rischio maggiore riguarda principalmente i membri umani della famiglia. Tuttavia con un po’ di buon senso e semplici norme igienico-sanitarie durante la preparazione del pasto dei nostri animali, il rischio può essere ridotto notevolmente.

Elenchiamo quelli che sono i Pro ed i Contro

Ed anche uno sguardo ai controsensi che inserisco nei miei commenti personali

Vantaggi:

  • Come ogni dieta naturale, al contrario dei mangimi industriali (crocchette ed affini), si conoscono la provenienza e la qualità delle materie prime, che non processate finiscono in ciotola. Si evitano gli additivi e le sostanze di conservazione, esaltatori di sapidità, sostanze chimiche di vario tipo (date un’occhiata qui dove ne parlo in maniera fin troppo dettagliata);
  • Aumenta la salute dei denti e delle gengive. Ovviamente il masticare e triturare non può che pulire bene i denti e far bene a tutto l’apparato masticatorio, inclusi muscoli della mandibola, collo e spalle;
  • Gli animali vivono di più. (non la tiro fuori dal cilindro 😊, vi sono studi in merito che elenco nell’articolo a cui vi rimandavo poche righe prima); In realtà il punto è che con l’alimentazione industriale… vivono di meno!
  • Aumenta l’energia dell’animale e sembrerebbe avere un effetto positivo sul comportamento in generale (più calmi);
  • Come ogni dieta naturale (sia essa cotta o cruda) si riscontrano: Assenza di dermatiti o allergie. Pelo lucido e meno rischi di obesità. Feci più ridotte in quantità e meno maleodoranti.

Svantaggi:

  • La dieta va calibrata sul soggetto, C’è rischio di incorrere in ostruzioni del tratto digestivo (blocco intestinale) se la dose o la quantità di ossa è scorretta in base al cane. Inoltre, se presenta feci molli si aumentano le OP, se presenta feci dure si diminuiscono…
  • Se il soggetto mangia avidamente ed a grandi bocconi c’è sempre il rischio che non frantumi correttamente le ossa ed il passaggio di queste lesioni l’esofago o altrimenti il tratto digestivo.
  • Se non tollerante ad un alimento, questo si esclude, in caso di abbassamento delle difese immunitarie o compromessa attività digestiva si torna ad alimenti scottati o cotti.
  • Alcuni parassiti (soprattutto nel pesce d’acqua dolce) non vengono eliminati dopo l’abbattimento per congelamento e rappresentano un rischio.
  • Abbattere la carne non significa ridurre la carica batterica.
  • Abbattere la carne non porta all’eliminazione dei virus ( Virus della Pseudorabbia Virus della Mucca Pazza).
  • Per una migliore assimilazione delle verdure, soprattutto durante il primo periodo, queste vanno cotte e/o triturate. (n.d.r.:Non è chiaro come facciano a divenire più digeribili con il passare del tempo e dell’abitudine)
  • Rischio per i cani (gatti/furetti) di essere portatori asintomatici di patogeni pericolosi per l’uomo. (dunque impegno ad accortezze igenico sanitarie da non trascurare, ma questa dovrebbe essere la prassi in ogni tipo di alimentazione)
  • La dieta non è indicata per tutti i cani, alcuni, specialmente se sofferenti a livello renale non potrebbero sostenere una dieta così ricca di proteine. Il controllo medico veterinario è d’obbligo prima di proporre questa dieta.

Le guide di Blogdog

Per avere una base completa, che dia le nozioni per l’allevamento e l’addestramento del cucciolo, ho creato nella prima delle Guide di Blogdog un manuale nel quale parecchi miei articoli trovano il loro spazio in un percorso temporale che dalla nascita del cucciolo lo accompagnano fino all’età adulta. Disponibile su Amazon sia in formato e-book che cartaceo.

Barf Conclusioni:

Devo ammettere che quando cominciai a documentarmi su questo tipo di dieta, rimasi molto sorpreso dal suo modo di presentarsi come dieta il più naturale possibile per i nostri cani, ma poi tornai sui miei passi addentrandomi sempre più nello studio di come fosse composta e di quali fossero le motivazioni di alcune scelte.

Comunque è giusto che ognuno si informi per bene e faccia le proprie scelte in base alle nozioni che ha appreso. Il mio intento qui era quello di dare una panoramica e far conoscere questo tipo di dieta in linea generale a chi ne ha sentito parlare ed aveva voglia di un approfondimento conoscitivo. Ho talmente tanto parlato di cucina casalinga sul blog e condannato il mondo del cibo commerciale che non potevo fare a meno di dire la mia sulla “dieta a crudo”. Sta a voi adesso aver voglia di documentarvi di più o seguire il discorso nella lettura degli articoli dedicati alla cucina casalinga bilanciata per i nostri cani.

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Alexdogs

Ciao! Sono Alessio Palleschi La mia passione per la cinofilia, che mi segue da 40 anni, mi ha portato negli ultimi tempi a voler aiutare sempre più persone a creare un rapporto migliore con i propri cani, a gestire e far crescere il proprio cane nel migliore dei modi in completa autonomia. Esplora gli articoli, le guide e gli approfondimenti che ho pubblicato su questo Blogdog!

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