I vantaggi della cucina casalinga per il cane

I vantaggi della cucina casalinga per il cane sono molteplici e seppur contrariamente a ciò che negli ultimi decenni si sia cercato di far credere ai proprietari, tali vantaggi spaziano dalla convenienza in termini economici, qualitativi, veterinari a quelli etologicamente corretti.

Abbiamo ampiamente discusso in altri articoli cosa significhi alimentare i nostri cani con cucina casalinga equilibrata ed abbiamo spiegato come non sia la cucina dell’avanzo o dello scarto, bensì un’oculata scelta di semplici ingredienti spesso utilizzati nelle pietanze umane ed un’altrettanta facile eliminazione di inutili ed a volte dannosi ingredienti , che alla nonna invece piace molto usare…

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In altri articoli abbiamo valutato nel dettaglio tutte le sostanze dannose presenti in alcune formulazioni di crocchette, così come i trucchi dei produttori in etichetta e confezionamento. Abbiamo visto come scegliere “il male minore” e cosa andare a guardare nell’offrire un cibo processato se altra scelta non sia possibile fare. Ma a volte i vantaggi che si possono avere cambiando alimentazione possono non essere facili da distinguere ed allora affrontiamone qualcuno…

Parlando dei vantaggi più palesi è evidente che:

  • La qualità degli ingredienti è migliore ed altamente visibile. Il proprietario compra ed offre le cose che cucina (in caso di alimentazione cotta) lui stesso e non vi è dietro sconosciuta elaborazione industriale;
  • In caso di intolleranze, preferenze o patologie particolari, avere la possibilità di calibrare il contenuto della ciotola, in quantità e qualità degli ingredienti, giusto a misura del proprio cane è un vantaggio da non sottovalutare;
  • In base al punto precedente, vedremo tra i vantaggi veterinari sotto esposti, come in caso di reazioni avverse al cibo con l’alimentazione casalinga sia più semplice distinguere ed eliminare il problema. O addirittura come documentato in caso di probabilità di insorgenze delle reazioni allergiche prevenire l’insorgenza di tali problematiche, ancor prima che si manifestino.

Nutri il tuo cane con cibo fresco? Hai già utilizzato il calcolatore Blogdog per verificare il corretto apporto di vitamine e minerali? Ecco qui il link: https://alessiopalleschi.com/calcolatore-blogdog/

Vantaggi economici

Spesso sentiamo dire come comprare il mangime industriale per cani e gatti sia conveniente dal punto di vista economico. Questo in realtà non è affatto vero, se mettiamo la “variabile” qualità in mezzo. E più ci si avvicina a qualcosa di qualitativamente migliore e più, ovviamente, questa affermazione trova riscontro.

Per estremizzare: Se nutro con carne vera e verdure il mio cane spenderò di più che nutrendolo con mangime per polli….

Dobbiamo toglierci dalla mente l’aspetto comodo di ritenere il cibo industriale l’alimento perfetto che le pubblicità vogliono farci credere.

I vantaggi della cucina casalinga comprendono anche il sapere esattamente cosa si compra con la cifra spesa.

E se spendiamo soldi, vorremmo almeno essere sicuri di cosa compriamo, no?! Cosa che con il cibo industriale non è mai possibile al 100% e che comunque risulta anche difficile intravedere

Esempio 1

Analizzando, con dati alla mano, i fatti… ci ritroviamo a comprare alimenti che contengono il 4% di pollo (e non si sa quale parti della carcassa vengano usate) a 14,15 Eur/Kg, quando in macelleria compriamo i ritagli di pollo a 1,65 Eur /Kg (100% pollo). Certo non è il petto, nella carne fresca di pollo troveremo anche un 51% di umidità (acqua), ma quello volendo lo troviamo dalle 4 alle 9 euro al chilo, quindi sempre meno. Perché, se la matematica non è un’opinione, nel cibo industriale paghiamo 14,15 Euro 40 grammi di pollo…

Esempio 2

Alimenti con Manzo, Riso e Carote, come da immagine, li paghiamo a 32,00 Eur /Kg. Però, dopo aver attentamente guardato le quantità, scopriamo che paghiamo un alimento con il 30% di carne dichiarata a 32 Euro al chilo, quando in macelleria lo spezzatino di vitello lo troviamo a 14,90 Euro al kg (con umidità del 76% è vero ma è carne fresca), quindi il 100% di carne a quasi la metà del prezzo ( e non con riso e carote per il 70%… ).

vantaggi della cucina casalinga

Invece di comprare un alimento con il 30% di carne a 32 Euro al chilogrammo (e dunque circa 110 euro per un chilo di sola carne) potremmo comprare la stessa carne (in macelleria) per una cifra come 15 Euro al chilo.

Oppure, sfruttando le offerte sempre presenti, possiamo comprare 1 kg di carne tritata di manzo al prezzo di 5 o 6 Euro…

110 euro (per arrivare a 1 Kg di carne nel cibo industriale) o 15 euro (1 Kg di vera carne dal macellaio). Cosa in realtà conviene di più???

Il discorso si amplia se pensiamo di comprare le altre componenti “presenti” nel cibo industriale. Parliamo dunque delle verdure: le zucchine e le carote (per esempio) nel banco ortofrutta.

Esempio 3

Siamo obiettivi… il marketing ci copre gli occhi con “interi cosciotti di prosciutto”, non facendoci vedere che spendiamo, anche solo per snack , bastoncini per la pulizia dei denti, passatempi da sgranocchiare, cifre decisamente eccessive… Osserviamo ad esempio il prezzo esorbitante di questi snack per gatti a 31 o 78 Euro al chilo… Se pensiamo che spesso sono gli scarti ad essere utilizzati nella produzione di tali snack… qualche osservazione in più è dovuta.

Ma anche se fossero prezzi più contenuti è improponibile pagare degli scarti 10 Euro al chilogrammo

vantaggi della cucina casalinga

Io preferisco andare al supermercato e comprare Vera carne di muscolo di suino, con ottima digeribilità e proprietà nutritive, cuocerla e farne dei premietti di indiscussa qualità, spendendo meno della metà.

Si potrebbe sostenere che siano più comodi gli snack già pronti… Vero! Ma non avevamo detto di amare i nostri animali domestici come dei figli? Allora li amiamo solo quando c’è da ottenere l’effetto “pet terapy”?! E quando si parla della loro di qualità di vita, è un altro discorso?

Il cibo secco e il fattore economico

Le crocchette o croccantini rappresentano la forma di alimentazione industriale più economica (e qui dovrebbe suonare già un campanello di allarme), e rappresenta senza dubbio anche la meno indicata per i nostri amici quadrupedi.

Ma anche qui. Andiamo da prezzi che vanno da pochi centesimi al chilo (marche discount con scarse composizioni di ingredienti), agli 8/9 euro al chilo. Ma ricordiamo che la quantità percentuale della proteina è raramente superiore al 50% e, anche quando lo fosse, la provenienza è alquanto ricca di dubbi e possibili falsificazioni.

Facciamo qualche esempio…

ProduttoreNome ProdottoPrezzo (€) AmazonPrezzo (€)
Zooplus
Peso KgPrezzo (€) al Kg
PurizonSingle Meat Adult Agnello con piselli – senza cereali 54,99124,58
TrainerNatural Medium Adult Pollo Fresco e Riso 36,99123,08
Marchio Amazon – Solimo Alimento secco completo per cani adulti ricco di agnello e riso39,99 201,99
MongeSuperpremium Adult Medium 35,99123
Royal CaninMedium Adult 49,99153,33
CanaganFREE-RUN CHICKEN – regular – CIBO SECCO PER CANI gusto POLLO 92,01 127,66
OrijenOriginal Cane 75,8911,46,65
AcanaSingles Grass-Fed Lamb  99,99175,88
Alpha SpiritMultiprotein 52,999,455,61
Farmina N&D Low Grain Adult Medium Pollo e Melograno 45,99123,83

La comodità del cibo industriale

In un mio studio personale ho contattato 79 Proprietari di 116 cani, chiedendo loro quanto spendessero al mese per l’alimentazione del singolo cane e che tipo di alimentazione somministrassero. Allego di seguito la tabella con il risultato. Come si può notare, si spende meno con cibo secco, ma stiamo realmente offrendo carne?

Quando si crede di fare “l’affare del secolo”

Vi rimando ad un altro articolo per scoprire quali siano i trucchi usati dalle case mangimistiche per vendere bene cibo qualitativamente molto scarso ed avere alti profitti. Qui però voglio dare un assaggio dei pericoli insiti nel non saper leggere le etichette.

Crocchette a 0,68 centesimi al chilo? Senza alcuna indicazione aggiuntiva?! Saranno sicuramente scarse e le evitiamo! Accanto troviamo qualcosa di più costoso ma comunque sembra essere di qualità buona ad un prezzo comunque contenuto. 0,80 euro al chilo, 3,19 Euro un pacco da 4 chilogrammi di crocchette con riso e agnello. E riusciamo a fare anche beneficenza…WOW

Ed invece NO!

Andando a guardare la composizione delle materie prime troviamo:

  • Al primo posto (e dunque la quantità maggiore di alimento) i Cereali di cui solo il 4% è riso. Il resto potrebbero essere (e probabilmente lo sono) gli scarti di alimenti per erbivori e con un’ottima probabilità si tratterà di mais. Se facciamo i dovuti calcoli avremo un quantitativo di carboidrati che supera il 50%
  • Al secondo posto, in misura minore, troviamo carni e derivati cioè 4% di agnello e derivati.

Cosa sono i derivati? Sono i sottoprodotti Categoria 3.

Quali sono i sottoprodotti di Categoria 3? Teste, zampe, pulcini, ossa, sangue, pelli, setole, zoccoli, corna, piume, carcasse o parti di animali non dichiarati idonei al consumo umano, sottoprodotti derivanti dalla fabbricazione di prodotti per uso umano scartati come ciccioli, ossa sgrassate, fanghi da centrifuga o da separatore dalla lavorazione del latte, sottoprodotti di animali acquatici, rifiuti di cucina e ristorazione e altre parti non consumate in genere da esseri umani.

Sì. Pensavamo di aver fatto l’affare del secolo e invece stiamo nutrendo il nostro cane con cibo per polli ( a voler essere buoni).

Le marche blasonate

Spesso sui social troviamo come domanda frequente: Quale marca è migliore per il mio cane di razza X? Quale marca scegliereste per il cucciolo Y? Con quale marca vi siete trovati meglio? Chi ha risolto problemi di allergie, con che cibo? Di quale Azienda? NON HA ALCUN SENSO consigliare una azienda piuttosto che un’altra. Anche le più blasonate hanno in commercio composizioni molto scarse insieme a composizioni del tutto decenti (analiticamente parlando). Bisogna imparare a leggere le etichette e imparare a scegliere pacco per pacco

Vantaggi qualitativi della dieta casalinga

vantaggi della cucina casalinga

I vantaggi della cucina casalinga si evidenziano soprattutto sull’aspetto qualitativo. Qualitativamente parlando, la biodisponiblità dei macro/micro-nutrienti nel cibo casalingo è estremamente più alta rispetto a quella del cibo processato industrialmente.

Si conoscono la provenienza e la qualità delle materie prime che, non processate industrialmente (al massimo cotte in casa con accortezza sulla temperatura il metodo ed i tempi), finiscono in ciotola. Si evitano gli additivi e le sostanze di conservazione, esaltatori di sapidità, sostanze chimiche di vario tipo. Come largamente discusso nell’articolo dedicato. Gli alimenti ed in particolar modo le proteine sono molto più digeribili rispetto a quelle del cibo processato industrialmente.

Le alte temperature (120/140 °C) a cui vengono sottoposti gli ingredienti durante la fase di preparazione del cibo secco (estrusi) porta alla perdita di quei preziosi elementi come le vitamine e gli aminoacidi. Per esempio aminoacidi, come la taurina, vengono persi con le alte temperature… Tante vitamine completamente distrutte e non più disponibili.

Le vitamine vengono allora puntualmente introdotte in forma sintetica (per obblighi di legge), ma è risaputo non abbiano lo stesso valore di quelle naturalmente disponibili e questo spesso porta ad un eccesso del loro inserimento (sopratutto le idrosolubili) nei cibi commerciali.

La bibliografia è piena di scandali e merci ritirate dal mercato per errata composizione. La biodisponibilità è più tutelata nel cibo umido o pressato a freddo, ma solo per una esposizione in cottura (perché è comunque cotto) a temperature più basse (comunque per legge non inferiori a 90°C) . E comunque valgono le stesse perplessità che riguardano la qualità delle materie prime….

Riflessione sui pressati a freddo

I pressati a freddo, a differenza degli estrusi, hanno un tipo di pressatura che li compone e li rende crocchette che non necessita del raggiungimento di temperature che superino i 120/140 gradi, ma restano intorno ai 90 gradi preservando più i nutrienti di vitamine e minerali che non è necessario reintegrare come additivi.  Aldilà di questo, tutto il processo precedente è identico a quello degli estrusi, hanno la possibilità di avere un quantitativo minore o nullo di amidi ( utilizzando altri addensanti per mantenere i componenti uniti) a favore delle proteine, ma non è detto che sia effettivamente così. Ed anche la qualità delle materie prime non è detto che sia il top, come dicevamo. Ne parlo nel dettaglio nell’articolo dedicato.

Dieta casalinga: vantaggi veterinari

I vantaggi della cucina casalinga o Barf sono ampiamente riconosciuti dai veterinari. Riporto per comodità un articolo della dottoressa Alda Grossi che spiega per bene quanto esposto fino ad ora. https://www.infooggi.it/articolo/alimentazione-naturale-nel-cane-intervista-al-medico-veterinario-alda-grossi/100616

Capita sia il veterinario a consigliare una dieta commerciale, nonostante sfido di trovarne uno che asserisca che una dieta casalinga fatta bene non sia migliore del migliore dei cibi industriali. Ma credo che potremmo classificare così i motivi per cui un veterinario possa promuovere il cibo industriale invece che una dieta naturale:

  1. Vi siano delle patologie che rendono più comodo l’utilizzo di determinati alimenti (e dunque non parliamo di cani sani)
  2. Non si fida delle capacità del proprietario di seguire una dieta naturale (sia essa barf-whole prey o casalinga cotta) bilanciata e dunque spaventato dai potenziali “danni” che una dieta mal seguita e ricca di scompensi o eccessi nutrizionali possa creare (il 70% dei proprietari sbilancia le diete fresche equilibrate cambiandone dosi e componenti autonomamente);
  3. E’ palesemente più facile comprendere e concentrarsi sulla realizzazione dei livelli target per alcuni nutrienti (nutrienti preoccupanti) quando il cane si nutre con cibo industriale che segue dei profili con quantità minime standard sancite da AAFCO invece dei 40 e più nutrienti attualmente riconosciuti per cani e gatti (NRC, 2006) ;
  4. Non sia molto ferrato dal punto di vista nutrizionale e preferisca affidarsi alle composizioni che comunque per legge devono rispettare determinati requisiti nutrizionali.
  5. Dietro chiara richiesta del proprietario che trova “più comodo” nutrire con mangime.
  6. Abbia un non ben identificata convenienza… forse vende lui stesso in ambulatorio cibo commerciale?!

Il discorso è ampio e non è chiaramente possibile trattarlo in maniera esaustiva in questa sede, ma cercherò di dare un paio di informazioni avvalorate da alcuni studi scientifici, citandone le fonti.

Dieta casalinga: si vive di più e meglio

Gli animali vivono di più… non la tiro fuori dal cilindro questa frase 😊, vi sono studi in merito. In realtà il punto è : con l’alimentazione industriale… vivono di meno!

In media, gli animali nutriti con cibo commerciale hanno un’aspettativa di vita di 32 mesi inferiore a quelli nutriti diversamente.

Studio belga

Ciò è quanto emerge da uno Studio Belga realizzato tra il 1998 ed il 2002: “Relazione tra benessere dei cani domestici e aspettativa di vita, un saggio statistico” che ha analizzato i dati raccolti su oltre 500 cani domestici per un periodo consecutivo di cinque anni.

 Relation between the domestic dogs’ well-being and life expectancy statistical essay. Essay for the Prince Laurent Foundation Price, 2003
Studio svedese

Un altro studio condotto a Stoccolma (Svezia) dal dottor Kollath ha dimostrato che animali in età giovanile alimentati con una dieta cotta e lavorata inizialmente sembravano esser sani, ma una volta raggiunta la maturità, hanno iniziato a invecchiare rapidamente e sviluppare sintomi di malattia degenerativa.

Infatti il gruppo di controllo che è stato allevato con una dieta (addirittura) cruda e non cotta, ma sicuramente non commerciale, non è invecchiato così velocemente e non ha mostrato sintomi di malattia degenerativa, rimanendo in buona salute.

L’assimilazione

Le feci di un animale nutrito con cibo industriale appaiono formate grazie all’ausilio di additivi che ne simulano la perfetta digestione (bentonite, argilla, polpa di barbabietola), che ne assicurano la compattezza. Con l’alimentazione casalinga, invece, diventano improvvisamente meno maleodoranti e quantitativamente minori, in misura stupefacente.

Un’assimilazione “sana” non migliora solo la digestione (cosa che si riflette nelle feci), ma aumenta anche l’energia dell’animale e sembrerebbe avere un effetto positivo sul comportamento in generale (esemplari più calmi). Ricordo inoltre che mantenere un intestino sano è una forma di prevenzione nei confronti della nascita di allergie alimentari.

Dentizione più pulita e sana

Nella dieta a crudo composta da molte ossa polpose e nella dieta cotta casalinga con scarsa quantità di carboidrati, i denti e le gengive dei cani risultano più sani e puliti… privi di problematiche per una miglior pulizia dovuta al cibo consumato ed una minor formazione di tartaro dovuto all’assenza di numerosi zuccheri.

Ovviamente, il masticare e triturare non può che pulire bene i denti e far bene a tutto ciò che ne è coinvolto, inclusi muscoli della mandibola, collo e spalle.

La biodisponiblità e digeribilità

Proteine più digeribili per il cane, che di una ciotola di cibo naturale riuscirà a sfruttare gran parte delle potenzialità nutritive, in base al valore biologico delle proteine dei singoli alimenti. Di contro, la minore digeribilità dei prodotti commerciali provoca feci più abbondanti, minore assorbimento delle sostanze nutritive, ma soprattutto può provocare l’insorgenza di reazioni avverse al cibo.

Per la digestione di un cibo industriale processato possono volerci anche 13 ore, per la digestione di un cibo crudo o cotto nella dieta naturale (*) possono volerci 3-5 ore. Come possiamo dedurre, il vantaggio di una digestione migliore e più rapida è indiscusso.

Come in ogni dieta naturale (sia essa cotta o cruda) si riscontrano:

  • Assenza di dermatiti o allergie.
  • Pelo lucido e meno rischi di obesità.

Le allergie

Ma “il croccantino anallergico” esiste davvero? Ma il cane a cosa è allergico? A degli acari, come quelli della polvere? E’ allergico ad una proteina? E se si…quale? Parlerò in un articolo dettagliato dei problemi di cui soffrono tanti cani alimentati con croccantini hanno, manifestando soprattutto dermatiti anche di grave entità… Ma diamo qualche nozione che possa mettere in allerta:

[…]Ad esempio la contaminazione del mangime da parte degli agenti allergenici per le allergie (come agli acari della farina e della polvere Tyrophagus, Acarus,Lepidoglyphus, Glyciphagus) è facilissimo avvenga anche nei pacchi di crocchette Premium di linee “sensitive” per problemi cutanei, ipoallergenici o anallergici, che originariamente ne erano privi.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18494758

L’impossibilità del monoproteico

Se pensiamo di risolvere un problema di allergia o intolleranza ad una proteina spesso scegliamo i cibi monoproteici.

Ovviamente dovremmo essere seguiti da un veterinario e lui potrebbe indicarci la via corretta.

Ma il mangime secco monoproteico non può esistere per definizione. La parola stessa monoproteico (che le case mangimistiche stanno abbandonando) è errata all’interno di una composizione di cibo dove le fonti proteiche siano le più disparate (manzo, riso, verdure…). Forse può esserlo solo il cibo umido dove c’è scritto: ingrediente= “SOLO Manzo”, ma mangiare solo quello non sarebbe parte di una alimentazione equilibrata..

Perchè sì, le proteine sono presenti anche in altri cibi che non siano principalmente a base proteica come la carne di muscolo. E non è detto che non sia la molecola proteica del riso a causare l’allergia e dunque si rischia di cambiare pacchi di cibo senza risolvere il problema.

A questo si aggiungono gli studi che puntano il dito contro l’incertezza di sapere realmente cosa ci sia dentro i pacchi di croccantini.

Con una dieta casalinga siamo perfettamente in gradi di procedere per esclusione ed individuare esattamente l’alimento che porta ad intolleranza o allergia…

I vantaggi della cucina casalinga prevedono quindi che nel caso vi fosse un’intolleranza ad un determinato alimento o proteina, con una semplice dieta che escluda il determinato alimento è facilissimo “aggirare” l’ostacolo.

I monoproteici… gli anallergici

Riporto qualche “estratto” dalle pubblicazioni ed investigazioni scientifiche fatte sul cibo commerciale senza entrare in dettaglio.

Purtroppo ci troviamo di fronte spesso ad alterazioni ed incomprensioni, in alcuni casi addirittura frode.

Cibi etichettati monoproteici e che dunque vengono indicati per escludere determinate allergie ad una proteina, in realtà contengono (ovviamente) più proteine e dunque non sono proprio adatti ad escludere eventuali allergie o intolleranze. E lo abbiamo già detto. Ma… se pensiamo a quelle investigazioni e studi che hanno rivelato la presenza di carni provenienti da animali diversi rispetto a quanto dichiarato sull’etichetta, allora si fa veramente fatica a credere alle dichiarazioni di alcuni sprovveduti che a “spada tratta” difendono la buona fede delle industrie mangimistiche.

Nei croccantini troviamo sempre quanto dichiarato? E solo quello?

Saggio di identificazione di specie di carne negli alimenti per animali domestici mediante un test di reazione a catena della polimerasi (RCP) in tempo reale

In questo studio è stato evidenziato come: sui 52 prodotti alimentari per animali domestici testati, 20 erano potenzialmente etichettati erroneamente. Addirittura sono stati rilevati tre casi di possibile sostituzione di specie.

Non ci sono state tendenze importanti per la sostituzione di una specie con un’altra. Sono necessari ulteriori studi per identificare i punti in cui si verifica l’etichettatura errata.

Identification of Meat Species in Pet Foods Using a Real-time Polymerase Chain Reaction (PCR) Assay
E quando si dichiara che sono prodotti esenti da allergeni alimentari?

Test ELISA per antigeni alimentari comuni in quattro alimenti per cani secchi utilizzati nelle prove di eliminazione dietetica.

Questo studio ha valutato quattro alimenti per cani secchi con carne di cervo disponibili presso un fornitore al dettaglio online per potenziali contaminazioni con allergeni alimentari noti comuni: soia, pollame o manzo

  • Tre dei quattro alimenti secchi da banco con carne di cervo senza prodotti di soia indicati nell’elenco degli ingredienti erano ELISA positivi per la soia;
  • una dieta da banco si è rivelata positiva per le proteine ​​di manzo senza prodotti di carne bovina elencati nell’elenco degli ingredienti.
  • Una dieta di cervo da banco soltanto non è risultata positiva per proteine ​​di soia, pollame o manzo.

Nessuna delle quattro diete da carne di cervo potrebbe essere considerata adatta per una sperimentazione di eliminazione diagnostica in quanto contenevano tutte proteine ​​comuni di alimenti per animali domestici, alcune delle quali erano prontamente identificabili sull’etichetta e altre rilevate solo dall’ELISA.

Pertanto, se i quattro prodotti da banco a base di cervo selezionati in questo studio sono rappresentativi dei prodotti in generale, l’uso di alimenti secchi per cani da caccia a base di cervo non dovrebbe essere usato durante le prove di eliminazione in pazienti con sospetta allergia alimentare

ELISA testing for common food antigens in four dry dog foods used in dietary elimination trials
Altra investigazione:

Rilevazione di DNA da specie animali non dichiarate nelle diete commerciali di eliminazione per cani mediante PCR

In nove di 10 diete da banco, è stato identificato il DNA di una o più specie animali diverse da quelle dichiarate sull’etichetta. Il DNA più frequentemente rilevato è stato derivato da manzo (n = 8) e maiale (n = 6). Solo due diete idrolizzate contenevano soltanto DNA della fonte animale dichiarata.

CONCLUSIONI E IMPORTANZA CLINICA

Le “diete proteiche singole” da banco o i prodotti a base di carne in scatola non possono essere raccomandati per la diagnosi di cani con AFR perché la contaminazione può causare il fallimento della dieta di eliminazione.

Detection of DNA from undeclared animal species in commercial elimination diets for dogs using PCR

La paura delle contaminazioni da micotossine e muffe nel cibo commerciale

Successivamente nascono le problematiche digestive e le insufficienze a carico degli organi come fegato e reni. Ricordiamo che fegato , reni, cervello ed intestino, possono essere inficiati (tumori) dalla presenza di muffe e micotossine potenzialmente presenti nei cibi commerciali. Per esempio le aflatossine, colpiscono principalmente il fegato causando tumori, ocratossina i reni, la fumonisina l’apparato digerente.

Cardiomiopatia dilatativa di origine alimentare

Evitiamo allarmismi, ma informiamoci

Ultimamente si stanno conducendo alcuni studi sul possibile collegamento tra la malattia cardiomiopatia dilatativa e il tipo di alimentazione dei nostri cani. Ancora non vi sono esami conclusivi e per questo restiamo in attesa. Allego il link della FDA per comodità:

https://www.fda.gov/animal-veterinary/news-events/fda-investigation-potential-link-between-certain-diets-and-canine-dilated-cardiomyopathy?fbclid=IwAR1iVgJunkB40xf0BJYj53IZ4bgpNSfRSs5JD5CgaYJbA1jDDN6IgbAEf9c#diet

Il percorso “comune”

Tanti proprietari alimentando con cibi commerciali, si trovano bene (poi questa affermazione vorrei capirla meglio) con un determinato cibo commerciale e propinano solo quello. Anche se i veterinari ci avvertono che offrire sempre lo stesso alimento aumenta i rischi legati all’insorgenza di allergie ed intolleranze (soprattutto nei primi anni di vita del cane).

Gli stessi proprietari poi lamentano che dopo aver usato l’alimento “A”, il proprio cane sia diventato intollerante alla proteina usata. Allora si è passati all’alimento “B”, ma si sono riscontrate dermatite ed allergie varie o problemi gastrointestinali. Subito si è passati all’alimento “C” ipoallergenico (gastrointestinal, eccetera) che però a volte non si è dimostrato risolutivo.

Capita che per le malattie non viene individuata una relazione causale con l’alimentazione… Al sorgere dei primi problemi (dermatiti, rash cutanei, feci non formate, inappetenza, smisurata sete dovuta a disidratazione, zoppia, allergie, problemi articolari, ai reni, al fegato) la scorciatoia, spesso consigliata da chi non riscontra problemi con il proprio cane (o per meglio dire… effetti collaterali), è il semplice cambio della marca dei croccantini (ma saranno stati in grado di leggerne bene l’etichetta?)

Vantaggi etologici

Il cane nel corso della sua co-evoluzione accanto all’uomo (11.000-40.000 anni) si è evoluto per essere un nostro commensale, o meglio per nutrirsi degli scarti della nostra tavola. Scarti che al giorno d’oggi, con le conoscenze di numerosi studi effettuati, sono diventati cucina casalinga più consapevole e mirata (niente soffritti e lasagne della nonna).

Anche i cani ferali che vivono alle periferie della zona urbana sono abitués dei cassonetti dell’immondizia e cacciano molto di rado. Con le conoscenze moderne, siamo in grado di nutrire i nostri cani meglio di come potessero fare i nostri nonni, evitando ad esempio alcuni cibi che siamo certi provochino problemi digestivi o più in generale “inutili”. Scottando appena le proteine * e cuocendo bene le verdure ad esempio…

* La carne dal punto di vista igenico sanitario va considerata come cruda se precedentemente non abbattuta o qualora la temperatura di cottura non raggiunga gli 80 gradi in ogni parte della carne (solo con cottura sopra gli 80°C in generale possiamo essere sicuri di aver eliminato tutti i virus, i batteri ed i parassiti)

Non tralasciamo il piacere che può trovare il nostro cane nel mangiare del cibo che dia una indiscutibile soddisfazione, come un bel cosciotto di pollo, piuttosto che delle “pasticcose” crocchette a forma di ossicino…

La spesa per i cani dell’autore

Il masticare cibi di consistenza diversa, colore diverso, sapore diverso porta una produzione di endorfine e appaga molto di più il nostro cane.

Conclusioni

Come dico spesso nei miei commenti su Facebook, immaginate di dover nutrire i vostri figli (umani) con proteine in polvere, gallette di riso soffiato e vitamine in pillole, tutti i giorni della settimana … per tutta la loro vita… Non è proprio nutrirli al meglio delle nostre possibilità.

Perchè, alla fine, le crocchette non sono altro che questo: cibo secco proveniente da ingredienti non ben noti a cui l’acqua è stata tolta per la conservazione; composizione spesso con un’alta dose di carboidrati (come abbiamo detto, le crocchette non pressate a freddo devono contenere un’alta percentuale di amidi per non sgretolarsi); proteine di dubbia provenienza e biodisponibilità; vitamine sintetiche aggiunte per eliminazione di quelle naturali durante il processo di fabbricazione. Tutto ricoperto da grasso animale per essere più appetibile…

La critica

In questo articolo non voglio volutamente soffermarmi sull’utilizzo nei mangimi industriali di coloranti o della presenza di conservanti, esaltatori di sapidità, agenti identificativi della carne denaturata e spesso cancerogeni noti ( non è raro incontrare studi di laboratorio che evidenziano la presenza di micotossine). In realtà la polemica vera e propria sui croccantini la faccio in questo articolo qui.

Nè tantomeno mi soffermerò a smentire le dicerie che vogliono farci credere come non esista dieta naturale equilibrata senza integratori chimici (argomento affrontato QUI) o di come sia indispensabile avere una laurea in scienze biologiche ed una in chimica per nutrire i nostri cani (abbiamo i veterinari di fiducia per farci seguire e per dubbi/domande)

L’articolo voleva solo evidenziare i vantaggi evidenti della cucina casalinga per i nostri cani.

Per le osservazioni sulla cucina cruda (Barf) leggi l’articolo : BARF filosofia e modus operandi della dieta a crudo!

Conoscenza o aiuto professionale

Una dieta casalinga con cibo crudo o cotto, fatta in maniera coscienziosa (facendosi aiutare da un veterinario o nutrizionista competente) è la migliore forma di nutrizione e prevenzione.

In altri articoli abbiamo ben spiegato cosa comporta sapere alimentare i propri cani naturalmente, abbiamo sfatato diversi miti e leggende metropolitane, abbiamo visto quali alimenti possono finire in ciotola e quali sia meglio evitare, abbiamo visto come e se cucinarli e le varie quantità…. Non vi resta che armarvi di passione e volontà ed offrire il meglio ai vostri amati cani.

Preparate un paio di ricette (da ciclizzare nel tempo) per il vostro cane e discutetele con il veterinario che saprà meglio consigliarvi, niente di più semplice e naturale

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Alexdogs

Ciao! Sono Alessio Palleschi La mia passione per la cinofilia, che mi segue da 40 anni, mi ha portato negli ultimi tempi a voler aiutare sempre più persone a creare un rapporto migliore con i propri cani, a gestire e far crescere il proprio cane nel migliore dei modi in completa autonomia. Esplora gli articoli, le guide e gli approfondimenti che ho pubblicato su questo Blogdog!

Un pensiero su “I vantaggi della cucina casalinga per il cane

  • 16 Giugno 2021 in 11:41 PM
    Permalink

    Grazie mi è piaciuto molto l’approfondimento pubblicato.
    ritengo che sia giusta un’alimentazione sana, alla vecchia maniera.
    Ed effettivamente mi chiedevo da molto tempo se il 25%di carne è riferito ad una tonnellata di cereali oppure no.

    Rispondi

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