Il cane non fa dispetti. Come i nostri errori ci ricadono addosso
Il cane non fa dispetti ! Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Fa pipì per dispetto. Mangia le pantofole per dispetto. Rosicchia i mobili per dispetto. No No e No!

Cominciamo col dire che il “dispetto” sia un concetto esclusivamente umano. Il cane ha un pensiero che si limita al collegamento causa-effetto. In altre parole, faccio qualcosa e ottengo qualcosa in cambio. Sono nervoso, sfogo. Sono frustrato, faccio qualcosa che mi calmi. Il meccanismo è più semplice di quanto si possa immaginare. Il concetto di “dispetto” infatti, prevede un’elaborazione mentale che non è propria dei cani.
Analizziamo dunque i più comuni “dispetti” e come porvi rimedio.
Il cane non fa i dispetti. La pipì in casa
Il problema più comune riguarda la pipì in casa. Su come insegnare i nostri cani a non farla in casa ne abbiamo parlato qui. Ma se nonostante il nostro peloso sia di fatto abituato a fare i propri bisogni fuori, ma quando rientriamo in casa troviamo la comune “pozzetta” di pipì. Ebbene, non è un dispetto.

I motivi possono essere molteplici. Dal semplice impulso non trattenuto, alla manifestazione del nervosismo legato all’essere lasciato solo senza le opportune distrazioni. Escludendo la necessità di marcature o problematiche veterinarie di incontinenza (comuni nei cani anziani specialmente se sterilizzati)… La pipì è la più comune manifestazione di nervosismo. Basti pensare a quando il cane, soprattutto quando è cucciolo e non ha ancora il perfetto controllo del corpo , si fa scappare un po’ di pipì nei momenti di maggiore eccitazione. Il meccanismo è pressoché lo stesso.
Una possibile soluzione è quella di fare uscire il cane prima di lasciarlo solo. In questo modo la fisiologia dell’animale sarà di aiuto, perché il nervosismo non avrà una immediata valvola di sfogo. Per evitare i problemi legati all’ansia di separazione, clicca qui per i nostri consigli.
Un altro metodo, che vale per ogni tipo di “dispetto”, o meglio reazione indesiderata, è di importanza fondamentale per il benessere dell’animale a 360 gradi: il cane deve essere gratificato attraverso l’esercizio fisico e mentale!
Era quest’ultimo un aspetto che abbiamo affrontato con grande enfasi quando parlavamo del perché il cane tira al guinzaglio in passeggiata
Il cane non fa i dispetti. L’importanza della gratificazione
La gratificazione per il cane ottenuta tramite esercizio giornaliero si traduce in: maggiore equilibrio, serenità, addestrabilità, corretta crescita e, soprattutto, assenza di “dispetti”, o meglio cattive reazioni. Perché, lo ripetiamo, IL CANE REAGISCE, NON FA DISPETTI!
Come gratificare il proprio cane? Si potrebbe scrivere un libro sul tema, io intanto vi consiglio questo “Addestra il tuo cane con il gioco” di Claire Arrowsmith. Tanti giochi per ogni esigenza. Ho fotografato il sommario per darvi un’idea dei contenuti, comprandolo su amazon risparmiate qualcosina.


Riporto dalla copertina del libro stesso:
I cani annoiati sono inclini a problemi comportamentali come abbaio eccessivo, distruttività e ansia da separazione. La maggior parte dei proprietari di cane concorda che è importante mantenere il proprio cane fisicamente in forma e in esercizio per potergli garantire una buona qualità della vita. Ma quanti pensano anche a quello che succede nella testa del proprio cane?
Ma per essere brevi, il concetto è semplice: il cane deve potersi sfogare.

Ogni cane, lo sappiamo, è un universo a sé. Ogni razza ha indoli e necessità diverse. Dal pastore tedesco nato come cane da lavoro che necessita quindi di movimento e gioco sfrenato, al cocker che, da bravo cane da caccia, necessita di quell’attività di corsa e ricerca che lo fa essere veramente un cane felice.
Ad ogni modo, il concetto alla base di tutto è sempre lo stesso: facciamo fare ai nostri cani i cani! Facciamoli correre, giocare, portiamoli in posti nuovi a conoscere odori nuovi. Stanchiamoli!
Mobili e scarpe. Le vittime preferite
Quanti di voi sono privi di lasciare in giro le pantofole? O peggio ancora, quanti di voi rimpiangono gli spigoli della splendida credenza della nonna?
Il principio è sempre lo stesso: non sono dispetti. Il cane che morde tutto non è un cane dispettoso, ma un cane frustrato, poco attivo che, di conseguenza, ha bisogno di sfogare la propria energia.
Non dimentichiamoci che il cane con la masticazione sviluppa endorfine. Di conseguenza, per il cane l’atto della masticazione provoca piacere. Come abbiamo detto, il meccanismo causa – effetto che regola il pensiero canino permette che la masticazione, in questo caso delle pantofole o della credenza della nonna, provochi nel cane un senso di benessere e quindi di gratificazione.
Una soluzione efficace è quella di fornire al cane, meglio se fin da cucciolo, un osso di cuoio, o un giocattolo masticabile, in modo da consentirgli di sfogare la sua voglia di sensazioni positive, senza eventi catastrofici per scarpe o mobili vari.
Impariamo ad osservare
Come per tutte le fasi della crescita del cane, è essenziale, per il padrone, tenere gli occhi bene aperti. Conoscere il proprio amico peloso è il primo passo verso il successo. Impareremo così a conoscere i suoi messaggi, a decifrare il linguaggio del suo corpo. Capiremo quando è nervoso, o quando è rilassato. Quando sarà il caso di portarlo fuori per una passeggiata, anche solo per sfogare un po’ di energia.

Apriamo gli occhi quindi, e drizziamo le orecchie. Il cane non fa dispetti, ma parla, parla eccome!
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Ciao! Sono Gaia Stella Trischitta. Giornalista e cinofila appassionata! Ambientalista convinta ed eterna sognatrice. Una vita dedicata ai cani, alle loro necessità e alle loro meravigliose complessità. Da amante della natura, la rispetto in ogni sua espressione, con il perenne sogno di lasciare ai nostri figli una realtà in cui l’uomo abbia compreso l’importanza di una tale coesistenza