Il “No!” al cane! Educare il cucciolo al: “No!”

Il “No!” al cane!
Quante volte sentiamo dire: <Il mio cane è un testone! Cento volte gli dico di non mordere i mobili e lui lo rifà sempre!> <Gli dico no, la smette ed appena “giro gli occhi” ricomincia!!>
Siamo sicuri di averglielo fatto capire davvero che il nostro “no”, non era una richiesta che smettesse in quel preciso momento e basta, ma che non mordesse mai più il piede del tavolino?
Probabilmente pensavamo di averlo fatto, ma in realtà il messaggio non è “arrivato” in maniera chiara.

P.S.:Non preoccuparti. Dire “No!” al cane non è maltrattarlo… non è una punizione, è una semplicissima forma di comunicazione. Che lui capisca come noi il significato della parola… Insegnare il “no” può significare salvargli la vita.

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Facciamo due considerazioni

Spesso ci rivolgiamo ai nostri cani (con l’inefficace modo irato e nervoso, stressato e frustrato, oppure…) con quel fare materno/paterno che usiamo o useremmo per rivolgerci ai nostri figli umani. Siamo pieni di quell’empatia così naturale nei confronti dei nostri cani che spesso, quasi sempre ci ritroviamo a chiacchierare con i nostri amici quotidianamente. Tutto questo non è solo comprensibile, ma anche bello. E’ uno degli aspetti positivi di avere un animale domestico. E lui ci seguirà nei nostri discorsi, nei nostri sproloqui in maniera a volte gioiosamente attenta ed a volte particolarmente confusa. Tante parole può riconoscere il cane e sicuramente afferrerà il nostro tono e stato d’animo, ma quanto alla comprensione reale dei nostri logici discorsi…beh ancora a quello non sono arrivati. Così finchè si chiacchiera con il nostro cane del più e del meno, ben venga fare dissertazioni più o meno articolate ma, quando dobbiamo davvero comunicare con lui è necessario essere chiari.

I cani danno molta più attenzione al linguaggio del corpo e degli odori e meno a quello vocale. In uno studio si rappresentava così: Linguaggio del corpo 60%-odori 30% vocale 10%. In realtà dipende molto dalla situazione, dalle distanze, dalle posizioni e dai soggetti… Questo aspetto lo avevamo già valutato nella saga della comunicazione cinofila che se vuoi leggere puoi farlo cliccando QUI.

Ma adesso senza uscire fuori tema…

Il “No” ed il “Si” o “Bravo” sono comunicazioni che devono essere chiare ed univoche. Possono salvare la vita al nostro cane essere un alleato al raggiungimento di un comportamento di fondamentale importanza. Tante volte abbiamo sentito dire che con i bambini bisogna essere coerenti e che il no deve essere no. Beh in realtà sappiamo come con i nostri figli sia sempre tutto da valutare al momento.. ma con i nostri cani non possiamo permettercelo. con loro dobbiamo essere chiari e coerenti SEMPRE! Abbiamo già un’importante barriera comunicativa gli uni con gli altri, abbiamo una psicologia differente e capacità cognitive diverse, se ci mettiamo anche a confonderli… allora ce le cerchiamo le incomprensioni.

La coerenza

Il “No” al cane deve essere: “No” sempre. Se non vogliamo che il cane salga sul letto dovremo essere coerenti e costanti. Non appena tenterà di salire diremo “No” e lo bloccheremo. Se sarà balzato su, lo faremo scendere e lo ripeteremo: <No!> Il cane allora girerà le spalle e rinuncerà e noi pronunceremo: <Bravo!>.

Solo per le prime volte è meglio non pronunciare il “Bravo”, perchè questo potrebbe confonderlo e pensare che abbiamo cambiato idea sopratutto se non siamo “Master” della tempistica corretta. 😉 Ma poi è bene che capisca, che l’atto di non salire è cosa gradita.

Se non vogliamo che il cucciolo prima e cane adulto dopo ci rovini le scarpe “Alviero Martini” da 300 euro, non dovrà mai aver avuto il permesso di mangiucchiare le ciabatte o le scarpe da 5 euro prima. Il no è no e deve essere sempre no!

Fondamentale la tempistica!

La tempistica potremmo dire che è il livello di acquaticità che ha un sub. Quello stare naturalmente a proprio agio sott’acqua. Non tutti ce l’hanno. Ci si nasce spesso con questa naturale capacità, ma si può anche apprendere.

La tempistica è di una “scandalosa” fondamentale importanza. E’ quello che fa la differenza tra riuscire in 15 minuti di addestramento o “penare” una settimana/un mese per ottenere un comportamento desiderato. Più diventiamo precisi nella tempistica, più la nostra comunicazione con il cane farà un balzo enorme di efficacia. C’è chi afferma che nell’addestramento la tempistica sia tutto… beh se non è tutto è parte fondamentale di quel tutto.

Il cane come ben sappiamo ragione per causa ed effetto. Per associazione. Se mordo il mobile e ricevo una sgridata allora è associato a qualcosa di errato, se mangio il mobile e ricevo un complimento, una carezza, un premio (gioco, cibo, carezza) è associato a qualcosa di corretto. Il cane si sa, cerca sempre di lavorare per il bene e la serenità del gruppo, cerca di compiacerci continuamente e se siamo chiari apprende subito. Ma se il “no”, oppure il “bravo” non vengono detti nel momento esatto in cui il cane sta compiendo l’azione allora per lui sarà difficile associarlo. Studi scientifici dimostrano come tentare di far associare al cane che un determinato suo comportamento sia errato o corretto, con qualcosa di negativo o positivo dopo 15 secondi dall’azione sia impossibile. In realtà nell’addestramento parliamo di uno o due secondi, affinché il concetto sia chiaro e cristallino.

Per essere più precisi (alla frazione di secondo) l’imperativo “No” dovrebbe arrivare esattamente una frazione di secondo prima che il cane stia per… compiere l’azione. Ad esempio se desideriamo che il nostro cane non abbai al passare di un altro cane, osservando la sua postura e conoscendo ormai le sue reazioni saremo in grado di sapere esattamente quando egli stia per… ecco, proprio una frazione di secondo prima (proprio quando vediamo che gonfia il petto, esce un po di aria che tra le labbra fa vibrare le stesse) che… abbai arriverà il nostro “No!”. Anticipare troppo però (anche un secondo o due), potrebbe invece far perdere il significato al comando o addirittura confonderlo. Dunque da questo punto di vista se non si è perfettamente capaci, meglio ritardare mezzo secondo che anticipare in maniera errata.

“No” al cane? L’esempio pratico


Ammettiamo che il cane stia mordendo il piede del tavolino. Noi urliamo al cane : <No!>… il cane smette sul momento e noi ci giriamo o comunque torniamo a fare ciò che stavamo facendo. Dopo cinque minuti il cane ricomincia a mordere il tavolino.


Cosa è successo? Semplice … abbiamo approcciato il momento educativo come se lo stessimo spiegando ad un bambino umano. Nulla di più errato.

Abbiamo fatto due fondamentali errori:

1) Abbiamo urlato!

Il <No!> (o qualsiasi altra parola… ma che sia sempre la stessa) deve essere impartito con tono forte, volume leggermente più alto, ma è fondamentale che non provenga da uno stato di arrabbiata esasperata tonalità. Il cane percepisce il nostro essere arrabbiati come una nostra debolezza, come un nostro sbilanciamento nell’equilibrio che un vero leader non ha. Il “no” va impartito in maniera decisa e autoritaria, ma non nevrotica.

2) Non abbiamo aspettato.

(Questo è il più comune). Quando vogliamo che il cane non solo smetta, ma capisca che quello che stava facendo è un atteggiamento da noi non voluto deve comprendere che per quello che ha fatto ci sono delle conseguenze.

Quali sono queste conseguenze? Semplice, la conseguenza è fargli capire che è un atteggiamento non voluto, fargli capire che siamo davvero contrariati. Come? Aspettando!

Diremo “no!” nel momento in cui (ne un secondo prima, ne un secondo dopo) il cucciolo (o cane adulto) starà mordendo il piede del tavolo. Otterremo che egli smetta. Alcune volte con alcuni cani tosti (vedi razze bull ad esempio) sarà necessario anche dare un buffetto con due dita sul collo (come farebbe la madre) ed ottenere che egli smetta (se il cane è adulto o cucciolone calibreremo la forza adeguandola alla taglia, ma sempre senza far male ovviamente). Poi…. Aspetteremo. Lo guarderemo senza muoverci, imponendo la nostra fisicità su di lui aspettando che egli dia un segno di aver capito, un segno che abbia compreso che ciò che ha fatto è sbagliato. Questo segno può variare molto in base al cane ed al suo modo unico di esprimersi…

Il segno di “aver capito” può essere un: abbassare le orecchie, un abbassare il capo, un sedersi, uno sdraiarsi, un segno di sottomissione, può voltare lo sguardo distogliendolo dal piede del tavolino…. a quel punto, diremo “bravo!” ( o qualsiasi altra parola usiamo di solito) con tono rilassato, volteremo le spalle e ce ne andremo… a quel punto il messaggio sarà chiaro!

Attenzione nel valutare il segnale di allontanarsi. Se dopo il nostro rimprovero il cane si allontana con andatura fiera e veloce, dal punto “A” al punto “B” è probabile che si sia solo allontanato ignorando il nostro intervento ed allora dovremo andargli dietro, bloccarlo (senza toccarlo) ed aspettare, ad esempio stando in piedi di fronte a lui, un segno come detto prima. Ma se l’allontanamento è lento, spostandosi in modo da formare un “arco” e successivamente si siede o si sdraia, quello è un segno di rispetto. Chiaramente l’occhio esperto sulla comunicazione del linguaggio del corpo, ci farà notare le due differenze più facilmente.

Più enfasi con il cucciolo

Il tono con cui esprimeremo il “bravo” potrebbe anche dover essere gioioso ed allegro. Dipende sempre in base al cane calibrare la giusta modalità di comunicazione.

I cuccioli piccolini sono più indisciplinati, meno concentrati. La loro capacità cognitiva e comunicativa con l’essere umano è ancora non ben solida come un cane che ha vissuto con noi un anno o due o tre. Se ad esempio stiamo insegnando ad un cucciolo che i mobili non si mordono, sarà utile fargli associare cosa invece potrà mordere.. e dunque dare un’alternativa. Il mobile no, ma il tuo giochino si… ad esempio. Stando attenti alla tempistica e a non, per errore, premiare l’atto di mordere il tavolo. Dunque: no!—> conseguenza—-> il cucciolo capisce—-> Si bravo—–> tieni il giochino 😉

Evitiamo di ripetere continuamente il no, all’infinito, rischiamo di svalutare il comando. Questo aspetto lo affrontiamo in un altro articolo che ad integrazione di questo potresti leggere Cliccando QUI.

Entravamo nel dettaglio del cucciolo che morde mani e gambe e come farlo desistere in questo articolo QUI

Più decisione con il cucciolo adolescente

I cuccioli adolescenti dai 6/7 mesi fino all’anno di età lo sappiamo, sono dei veri testoni. Abbiamo affrontato l’argomento a suo tempo dedicando un intero articolo a loro che trovi QUI. Il cucciolo di 7 o 8 o 10 mesi, se di taglia medio grande è già un bel cagnolotto, nel caso di questi cuccioli, sopratutto se di una certa mole, il nostro “no!” il nostro “Basta!” dovranno essere più decisi, accompagnati ad un buffetto se è il caso. Già sono mesi che ci studiano, non riusciremo per niente a fregarli sulle nostre intenzioni e sulla nostra capacità di leader. Dunque decisione e fermezza. Non ridere sotto i baffi, perchè altrimenti non ti prenderà sul serio.. sono cani….non stupidi 😉

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Le guide di Blogdog

Per avere una base completa, che dia le nozioni per l’allevamento e l’addestramento del cucciolo, ho creato nella prima delle Guide di Blogdog un manuale nel quale parecchi miei articoli trovano il loro spazio in un percorso temporale che dalla nascita del cucciolo lo accompagnano fino all’età adulta. Disponibile su Amazon sia in formato e-book che cartaceo.

Conclusione

Non dimenticare: Calibrando sul soggetto singolo abbiniamo la comunicazione alla tempistica, chiarezza e coerenza. Indichiamo con il “no”al cane cosa non è gradito e aspettiamo ci dia un segno di aver compreso. Enfatizziamo con un gioioso “bravo!” cosa invece ci aspettiamo faccia o che siamo contenti lui faccia, premiando con voce gioiosa o premi di altra natura. Al cucciolo diamo l’alternativa. Queste sono le basi per una comprensione più chiara del nostro volere.

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Alexdogs

Ciao! Sono Alessio Palleschi La mia passione per la cinofilia, che mi segue da 40 anni, mi ha portato negli ultimi tempi a voler aiutare sempre più persone a creare un rapporto migliore con i propri cani, a gestire e far crescere il proprio cane nel migliore dei modi in completa autonomia. Esplora gli articoli, le guide e gli approfondimenti che ho pubblicato su questo Blogdog!

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