Perché è meglio non comprare le crocchette per cani?

Discussione obiettiva sul perchè sia meglio una dieta casalinga naturale per i nostri cani che del mangime industriale

Contenuti - Contents Mostra- Show

In un altro articolo, che trovate qui; abbiamo affrontato il problema dell’antropomorfizzazione diffusa ed incontrollata che rischia di non essere rispettosa dell’alterità animale. Vedere nel proprio animale domestico una figura umanizzata è molto comune ed allora a maggior ragione dovremmo rispettarne le esigenze dietetiche e più in generale quelle funzionali di specie, per non parlare di quelle etologiche. Oggi parleremo nello specifico di crocchette, croccantini,umido, cibo secco… insomma di mangime industriale.

Cane e padrone a letto

Indiscutibile il senso comune, quasi il ‘dovere’, di considerare il nostro cane come un membro della famiglia. Li definiamo ‘figli’, ‘fratelli’ e altri appellativi dolcissimi e comprensibilissimi. Ma allora nasce spontaneo pensare: <Se per te è come un figlio…. vorrai nutrirlo al meglio delle tue possibilità…>.

Pubblicità

Perchè dico questo? Perchè sono un forte sostenitore del cibo fresco al contrario di quello industriale. Ma comprendo che a volte possa essere anche un “must” dover alimentare con cibo industriale sia per motivazioni cliniche (sarà il nostro veterinario a consigliarci), sia logistiche che economiche. Per cui cercando di essere (con difficoltà) il più obiettivo possibile darò una “overview” completa dell’argomento

La “denuncia” di Blogdog

Questo articolo è stato estrapolato da quello più completo che ho scritto qui ma la cui lettura risultava alquanto pesante, e dunque si è reso necessario “spezzare” il messaggio.

Infatti se interessati a come leggere le etichette dei pacchi di croccantini ne parlo qui, ma solo per coloro i quali in una sola lettura (ovviamente lunga per essere inclusiva di tutte le nozioni necessarie) vogliono imparare a conoscere il mondo del mangime per animali domestici, capirne le dinamiche, la fabbricazione, come leggere le etichette, le tabelle ed i valori riportati vi consiglio il primo link che trovate anche nel menù a tendina

Un pò di dati oggettivi

Nel mondo consumistico occidentale, il fatto che (indagine multiscopo sulle famiglie italiane dall’ ISTAT 2006) il 36,0% delle famiglie possiede uno o più animali, ci fa capire come quello che gira attorno alla cura e mantenimento degli animali domestici sia un business importante.

La spesa annuale totale per gli animali domestici era valutata intorno ai 4 milioni di euro nel 2002 (Fonte studio Eurispes 2002) e così distribuita: 42 % Prestazioni veterinarie; 38 % Alimentazione; 26% medicinali e prodotti igienici; 20% Accessori ed altro.

Come potete notare, una buona fetta di budget veniva e viene impegata per l’alimentazione e questi dati non hanno fatto altro che aumentare, come risulta dallo studio Eurispes 2018 (per cibo, vaccini e spese veterinarie, igiene e pulizia, il 57,7% di chi possiede un animale domestico mantiene al di sotto dei 50 euro le spese mensili per prendersene cura. Aumenta invece “considerevolmente” il numero di chi spende da 51 a 100 euro mensili (31,4% a dispetto del 15,4% nel 2017). Sempre meno diffusa l’abitudine di preparare i pasti con alimenti freschi, piuttosto che offrire cibo per animali già pronto (37,3%). Ad oggi nel mondo la spesa per animali domestici è più di 110 miliardi di dollari…

L’interesse non è poco…

E’ chiaro che le industrie mangimistiche abbiano parecchio interesse a mantenere ed incrementare tale tendenza ed è per questo che assistiamo quotidianamente al bombardamento mediatico rivolto proprio da questo settore e manipolazioni del settore in generale (logica e strategia delle lobby del farmaco).

Il proprietario del proprio pelosetto ovviamente vuole dare il meglio che il mercato possa offrire, cercando di bilanciare costo-qualità dei mangimi in commercio ed ogni industria si è sbizzarrita nel produrre le più disparate varietà di cibi, convincendo la massa che il cibo commerciale sia migliore di quello casalingo.

Non sono rare le occasioni in cui parecchi proprietari asseriscano che una ciotola di crocchette sia superiore, come qualità organolettiche, a un pasto casalingo che comprenda una (vera) bistecca di manzo. Per ogni età, razza e predisposizione esiste una variante speciale anche se (seppure con minime variazioni nella composizione) sono in linea di principio quasi tutte uguali.

Pacchi di crocchette per cani al supermercato
Ce n’è per tutti i tipi

Esistono alimenti specifici per cani obesi, per cani con problemi alle articolazioni, con patologie epatiche e renali, per cani con stomaco e intestino sensibili, per cani con allergie e chi più ne ha più ne metta. In genere si può ormai comprare anche un cibo specifico per ogni razza canina, per cani castrati o non castrati, insomma, c’è il cibo “giusto per ogni esigenza”, tutti con una composizione specifica. Aspettiamo con curiosità il mangime per i cani con occhi marroni e quello per cani con occhi azzurri.

Ma cosa cerchiamo per i nostri cani?

Cosa cerca il padrone più coscenzioso utilizzatore di mangimi? La qualità! Parola chiave che identifica il percorso da intraprendere per migliorare le condizioni di vita degli animali che gestiamo, non limitandoci solo al mantenimento di standard minimi di benessere, ma operando per un innalzamento della qualità delle condizioni di gestione.

Un approccio olistico alla convivenza con gli animali implica anche che il loro punto di vista entri a pieno titolo nei parametri d’indagine e di valutazione. Il punto di vista animale può essere indagato prima di tutto chiedendo agli animali che cosa ‘vogliono’.

E’ quanto facciamo applicando test di preferenza e di avversione, valutando il grado di motivazione esibito ed identificando attitudini, inclinazioni e ‘personalità’. Provate a mettere due ciotole davanti ad un cane, una con crocchette ed una con la famosa bistecca di manzo… e lasciate che scelga lui…

L’Informazione è necessaria

Ma cerchiamo di non cadere nell’errore dell’estremismo sciocco e, prima di esprimere un giudizio, informiamoci ed esaminiamo per bene quelle che sono le opzioni di dieta disponibili per il nostro cane e confrontiamoci con il nostro veterinario di fiducia o all’occorrenza cerchiamo un veterinario esperto in nutrizione dei piccoli animali o un nutrizionista.

Quali sono le alternative?

Nella scelta delle diete potremmo dividere le opzioni in due categorie: Preparazione pasto fatto in casa e cibo commerciale.

Vi sono svariate forme di diete esaltate per la loro forma più “naturale” (barf, casalinga, etc) piuttosto che commerciale, come il cibo secco (crocchette) o umido (scatolette varie).

Prendiamo ad esempio il classico caso della famiglia con figli che prepara il pranzo per sè e nel frattempo pensa anche all’amico a quattro zampe (in altri articoli esamineremo tipi di diete diverse, da quella commerciale, in maniera più completa) e poi confrontiamola con una rappresentanza generale di crocchette industriali (oppure ancora meglio, cerchiamo di capire cosa sia e come venga prodotto quest’ultimo).

Cerchiamo la qualità

Protemmo cercare paramentri per coadiuvare la naturalezza, completezza organolettica, velocità di esecuzione, praticità di conservazione, facilità per essere mantenuta in termini di approviggionamento della materia prima ed impegno conoscitivo, ma al di là delle più disparate ragioni, che siano esse logistiche, economico-culturali per la scelta di un tipo di dieta rispetto ad un’altra, soffermiamoci solo sulla qualità (quella di cui parlavamo prima).

Quello che qui mi propongo di fare è dare un aiuto a comprendere cosa ci sia dentro un pacco di crocchette per cani. Dare le indicazioni per una scelta oculata di quest’ultimo in base alle proposte del mercato scegliendo tra l’enorme quantità di possibili scelte quella che più si addice al nostro rapporto Qualità/Prezzo. Cercherò anche di indirizzare coloro i quali possono permetterselo e sono ancora indecisi, ad optare per una dieta naturale di cui parlerò nel dettaglio negli articoli dedicati.

Preparazione piatto casalingo cotto

cane chef

Generalmente chi utilizza questo tipo di alimentazione per il proprio cane si rifornisce negli stessi posti che riforniscono l’utenza di cibo per consumo umano (supermercato, fruttivendolo, macellaio, pescivendolo, etc). Una tipica porzione pasto, in linea di massima, generalizzando potrebbe essere così strutturata: 60% carne (Proteine) / 20% Verdure/Riso (Carboidrati-Minerali-Vitamine) / 15% (Grassi)/ Frutta (Minerali e vitamine) / 5% fibra totale.

Nota:

il quantitativo di proteine può raggiungere anche il 70% in relazione alla razza ed all’attività fisica o dover scendere al 50% per problemi di salute particolari. Per esempio cani da caccia utilizzano livelli molto alti sia di Proteine che carboidrati durante la stagione venatoria. Mentre in altri casi il quantitativo di carboidrati può scendere fino al 10%… Ogni cane ha un’esigenza propria particolare.

Per cui per un cane di taglia media del peso di 28Kg con un’attività fisica normale (che quindi include due ore di passeggiata ed almeno un’ora di gioco) secondo le linee guida della WSAVA (World Small Animal Veterinary Association) ha un fabbisogno calorico giornaliero di 1020 Kcalorie Per i fattori moltiplicativi di cui discuteremo in altri articoli, arriviamo a circa 1500Kcal al giorno. suddivideremo il tutto in proteine, carboidrati, grassi; verdure e frutta.

Gli alimenti che finiscono nello stomaco del vostro cane

Riso (ben lavato e ben cotto…energia velocemente disponibile) + Carne /Pesce /Frattaglie/Uovo poco cotte + verdure cotte (in primis carote e zucchine), un filo d’olio se tale quota non è già compresa nel quantitativo grasso animale presente nella carne (meglio se di semi di girasole, olio di salmone o evo gusto non forte) e frutta. Extra ciotola: yogurt

Tali alimenti hanno dato un apporto organolettico di: Carboidraiti – Proteine – Aminoiacidi – Omega 3 / 6 – Vitamine A/”GruppoB”/C/D/E/Folato – Minerali (calcio, ferro e fosforo principalmente) – Grassi – Probiotici.

Qualità, ma con giudizio

Per le quantità e la ciclizzazione ogni proprietario sarà informato su come suddividere tali ingredienti. Vuoi per esperienza o perché effettivamente informatosi attivamente tramite letture sull’argomento o perché (ancora meglio) non solo informato, ma anche accompagnato nelle scelte (sopratutto se alla prima esperienza) da un veterinario/nutrizionista, saprà ad esempio che eccessivi quantitativi di fegato di manzo sarebbero controproducenti per l’elevata quantità di vitamina A presente, così come controproducenti eccessive quantità di pesce azzurro (sardina, aringa, sgombro, alaccia, pesce sciabola, aguglia, costardella ed altri) se consumati crudi per presenza della Tiaminasi che è un anti-vitamina (per citarne alcuni) e si regolerebbe di conseguenza. Potrebbe interessarti l’articolo dedicato “Tiamina e Tiaminasi nell’alimentazione del cane”

La dieta casalinga DEVE essere equilibrata

Io affronto l’argomento alimentazione casalinga nel dettaglio qui “La dieta casalinga equilibrata”. E metto sul blog a disposizione un calcolatore di tutti i micronutrienti necessari per paragonare i minimi consigliati con quello che offrite scegliendo una determinata quantità di cibi. Lo trovate qui: “Calcolo Blogdog”

Il discorso integrazione deve essere affrontato in maniera cauta, con le giuste conoscenze e direttive.

Nei forum e sui social troviamo tante persone che (senza cognizione) consigliano e danno indicazioni su come integrare alcune diete basandosi sull’esperienza diretta con i propri cuccioli, magari perchè consigliati dal veterinario e quindi “forti” di un’autorevole giudizio scientifico, ma non sufficientemente consapevoli di come quell’integrazione fosse perfetta per il loro caso, ma non applicabile al vostro.

Abbiamo la questione ‘integratori’ in un articolo dedicato “Integrazione si o no?” . Intanto è bene sottolineare quanto sia importante NON GENERALIZZARE quando si parla di integrazioni alla dieta. Qui sì che è necessario differenziare razze, sesso, età dell’animale, dispendio fisico e stato (gravidanza/allattamento/cuccioli/ecc.)!

Veterinario…la “figura” amica

Il veterinaio è sicuramente la figura più adatta da consultare in caso di dubbi.

Ma torniamo alla nostra dieta casalinga. I veterinari intervistati nel recente servizio televisivo di Report (“Troppa Trippa http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Report-Troppa-trippa-inchiesta-su-mercato-cibo-per-cani-e-gatti-in-italia-croccantini-video-9b47ed6b-76f0-4435-b0fb-0ae03334e117.html) consigliano di scegliere per i nostri animali una dieta casalinga basata su alimenti freschi, che sia ben bilanciata per gli animali. Una dieta casalinga corretta è benefica per la salute degli animali e fa risparmiare. Ma voglio ribadire che se non si ha la preparazione necessaria bisogna documentarsi e/o farsi seguire.

Qualità decisamente alta

La qualità della dieta casalinga ovviamente è abbastanza alta considerando che lo stesso cibo lo troviamo sulla tavola del proprietario. I metodi di cottura leggermente diversi, consideriamo che per un cane i carboidrati devono essere ben cotti, mentre le proteine della carne meno cotte per una migliore assimilazione e digeribilità dei nutrienti.

Preparazione crocchette

crocchette per cani e biscotti

E qui si apre un mondo… consideriamo innanzitutto che le fasi di preparazione non sono proprio da “cucina della mamma”. Gli ingredienti per alimenti per cani secchi vengono lavorati a temperature molto elevate (con conseguenti problematiche di cui vi parlerò).

L’ottenimento delle carni non deve essere specificato dalla casa produttrice, quindi non prescinde che la carne non sia separata meccanicamente ma denaturalizzata. Quindi prima di parlare di materie prime dovremmo capire il processo di “lavorazione” che c’è dietro la preparazione del cibo.

Quindi cos’è la carne separata meccanicamente? E come è separata?

Carne separata meccanicamente:

carne separata meccanicamente

Questo è un processo utilizzato sia nella produzione di cibo umano che nella produzione di alimenti per animali domestici. La carcassa è macinata fino a un prodotto pastoso. Questo è passato attraverso alta pressione e setaccio per estrarre la carne dalle ossa. Eventuali particelle ossee dovrebbero essere catturate dal setaccio. Con questo processo vengono macinati anche tendini, vene e arterie. La carne separata meccanicamente è un prodotto denso molto nutriente.

Gli ingredienti artificiali

Per rendere la carne separata attraente e darne sapore e colore, vengono aggiunti ingredienti artificiali. Qui è dove sorgono problemi ed ha a che fare con ciò che i produttori possono aggiungere legalmente per rendere i prodotti “più accattivanti”.

Legalmente, i produttori di alimenti per animali domestici possono aggiungere nuovi colori. Questo è fatto in modo che la carne appaia fresca e rosa invece del colore grigio. Questo colore grigio deriva dal processo di separazione della carne.

Il risultato finale è una melma rosa molto poco appetitosa.

Carne denaturata:

carne denaturata può essere usata per le crocchette per cani

Nel mondo alimentare il termine denaturato si utilizza per due scopi: 1) denaturare le proteine; 2) Prevenirne il consumo umano. Ovviamente qui parleremo del secondo caso.

Esistono diversi modi per creare un prodotto denaturato. Dal punto di vista del produttore di carne, denaturare significa aggiungere qualcosa per marcare carne o prodotti a base di carne. Questo è fatto in modo che siano facilmente identificati come “non commestibili: non destinati agli alimenti umani”.

Il Dipartimento dell’Agricoltura consente di identificare la carne con un colore, un odore o un sapore distinti, in modo tale che il prodotto non possa mai essere scambiato per cibo umano.

ATTENZIONE!!

Ma ciò non impedisce di usarli come carne negli alimenti per animali domestici.

L’USDA consente ai seguenti ” agenti identificativi ” di essere utilizzati come agenti denaturanti. (E nessuno di loro suona come le cose che vogliamo che i nostri cani mangino):

  • -Acido carbolico grezzo; Disinfettante crisico; FD & C green No. 3 colorazione; Colorazione FD & C blu n. 1 e n. 2; Carbone finemente in polvere o coloranti neri; Qualsiasi disinfettante fenolico conforme alle norme commerciali CS 70-41 o CS 71-41 che deve essere utilizzato in almeno due percento di emulsione o soluzione; Una formula composta da 1 parte FD & C colorante verde n. 3, 40 parti di acqua, 40 parti di detergente liquido e 40 parti di olio di citronella; Una soluzione al 6% di acido tannico per 1 minuto, seguita dall’immersione in un bagno d’acqua, quindi immergendola per 1 minuto in una soluzione di colorante giallo n. 5 FD & C dello 0,022%; Una soluzione di acido tannico 0,0625%, seguita da immersione in un bagno d’acqua, quindi immergendolo in una soluzione di acido ferrico 0,0625%; N ° 2 olio combustibile, brucina sciolta in una miscela di alcool e olio di pino o olio di rosmarino, carbone finemente polverizzato; Un 4% o 6% in peso di osso duro grossolanamente macinato; “Altre sostanze di proprietà” approvate dall’USDA
Come viene ottenuta la carne resta un mistero


Proprio come la carne separata meccanicamente, il colore artificiale può essere aggiunto alla carne denaturata per farlo sembrare normale e le aziende di alimenti per animali domestici non devono elencare in nessuna parte dell’etichetta che sia stata utilizzata carne separata meccanicamente o denaturata.

La brutta verità è che molti produttori oggi si preoccupano solo dei loro profitti e dei loro margini di profitto. E la popolazione animale ne sta pagando il prezzo.

Le strutture dell’USDA che producono carne per l’uomo sono tenute a denaturare qualsiasi prodotto a base di carne destinato al cibo per animali domestici. Non dovrebbe esserci alcuna possibilità che una persona possa mangiarlo.

L’acqua

Avete mai visto un pacco di croccantini che non citasse di mettere a disposizione del cane abbondante acqua? La sete è il prodotto della disidratazione. E non è per nulla il primo campanello di allarme, in pratica non si può fare affidamento alla sete per dire di essere disidratati, meglio guardare il colore delle urine, quello si che è un primo campanello di allarme…

La disidratazione sistemica a lungo termine può causare problemi di salute devastanti tra cui rene metabolico e malattie del fegato.

Gli alimenti secchi contengono naturalmente livelli di proteine ​​più alti rispetto agli alimenti umidi, come scoprirete se confrontate le analisi nutrizionali di diete secche, disidratate, in scatola e crude. I reni hanno il compito di abbattere la maggior parte delle proteine ​​alimentari, che crea l’urea e l’azoto che circolano nel sangue. I reni filtrano anche questi prodotti di scarto che vengono escreti nelle urine, ma quando i reni non funzionano correttamente, questi livelli possono diventare elevati nel sangue.

La disidratazione

Dopo aver mangiato cibo secco, un cane diventa disidratato e assetato, e quindi ha bisogno di bere acqua per riempire il liquido all’interno e intorno alle cellule. Richiede energia e tempo per riequilibrare le cellule. Ciò pone uno stress inutile sull’intero organismo. Gli alimenti freschi hanno un contenuto di umidità del 70-80%, che protegge l’omeostasi dallo stress della disidratazione. Ciò consente all’animale di mantenere l’acqua uniformemente distribuita in tutto il corpo in ogni momento, non solo a volte. Non dimenticare che l’acqua è in realtà il nutriente più importante di tutti.

Sostanze cancerogene? Davvero?! Continuiamo con gli additivi…

Coloranti alimentari:

I tre coloranti più usati, Red 40, Yellow 5 e Yellow 6, sono contaminati da cancerogeni noti … Un altro colorante, Red 3, è stato riconosciuto per anni dalla FDA americana come cancerogeno, eppure è ancora presente nella fornitura di cibo per cani.

Conservanti:

Ma lo sapevate che alcuni dei conservanti usati negli alimenti per animali domestici come l’etossichina sono vietati nel cibo umano a causa di rischi per la salute? L’idrossianisolo butilato (BHA) e l’idrossitoluene butilato (BHT) non sono neanche i migliori. Il BHA è elencato come cancerogeno noto e il BHT è stato trovato come causa di problemi al fegato e ai reni.

Metalli pesanti:

Recentemente, le notizie di alimenti per animali domestici contenenti metalli pesanti hanno colpito la cronaca. Alcuni dei metalli che si trovano negli alimenti per animali domestici includono mercurio, cadmio e condurre. La FDA deve ancora stabilire i livelli tossici di oligoelementi trovati negli alimenti per animali domestici.

Argilla:

Tra gli additivi nelle etichette a volte leggiamo la parola “argilla” tra parentesi. Cos’è? beh sicuramente non è un nutriente, ma forse serve per asciugare le feci e far credere che il cane abbia avuto una buona digestione?!

Sostanze cancerogene:

Un esempio di un composto cancerogeno trovato negli alimenti per animali domestici è l’acrilammide. Questa è una sostanza prodotta quando gli alimenti amidacei (vedi il Mais) vengono lavorati a temperature molto elevate.

Un altro è l’aflatossina. Un gruppo di agenti cancerogeni prodotti da muffe che contaminano i cereali (mais, grano, riso), noci e legumi a causa di cattive condizioni di crescita o di stoccaggio inferiore alla media. La parte spaventosa di tutto questo è  che l’alta temperatura di elaborazione delle crocchette non ucciderà le aflatossine perché sono molto stabili. L’esposizione può causare anemia, insufficienza epatica o renale, cancro e morte prematura. (Il Consumer Council di Hong Kong ha eseguito test su quasi 40 alimenti popolari per animali domestici e ha scoperto che tre famosi produttori di alimenti statunitensi avevano tutti alimenti che contenevano aflatossine).

Non voglio terrorizzare chi compra mangime per cani, ma queste informazioni sono state sbandierate dai media, sono state alla ribalta di scandali del settore mangimistico, sono state provate inconfutabilmente. E’ sempre così? No, mi auguro vivamente di no, ma è bene sapere che quando scegliamo un mangime a prezzo di discount, è probabile che si stia incorrendo in un prodotto altamente scadente e potenzialmente non adatto al nostro amato cane. Sapere leggere le etichette è e resta l’arma migliore con cui un proprietario può difendersi e difendere il proprio cane.

Crocchette Verità o Leggenda?

Tantissimi proprietari di cani e gatti si lasciano incantare dalla leggenda del “cibo pronto sano”, nutrono i loro animali fino a farli ammalare e, quando poi sono malati, danno loro gli alimenti dietetici adatti al caso, che possono però provocare la malattia successiva. Naturalmente per queste malattie successive non viene individuata una relazione causale con l’alimentazione

La scorciatoia al sorgere dei primi problemi (dermatiti, rash cutanei, feci non formate, inappetenza, smisurata sete dovuta a disidratazione, zoppia, allergie, problemi articolari, ai reni, al fegato), spesso consigliata da chi non riscontra problemi con il proprio cane (o meglio effetti collaterali), è volentieri il semplice cambio della marca dei croccantini (ma sarà stato in grado di leggerne bene l’etichetta?)..

Il percorso “comune”

Tanti proprietari alimentando con cibi commerciali, lamentano di aver provato l’alimento “A”, ma il proprio cane è diventato intollerante alla proteina usata. Allora si è passati all’alimento “B”, ma si è riscontrata dermatite ed allergie varie o problemi gastrointestinali, di corsa si è passati all’alimento “C” ipoallergenico (gastrointestinal, eccetera) che però a volte non si è dimostrato risolutivo (vi sono stati diversi studi nel tempo che lo comprovano).

Il croccantino anallergico?

Esiste davvero? Ma il cane a cosa è allergico? a degli acari, come quelli della polvere? E’ allergico ad una proteina? E quale?

Ad esempio la contaminazione del mangime da parte degli agenti allergenici per le allergie (come agli acari della farina e della polvere Tyrophagus, Acarus,Lepidoglyphus, Glyciphagus) è facilissimo avvenga anche nei pacchi di crocchette Premium di linee “sensitive” per problemi cutanei, ipoallergenici o anallergici, che originariamente ne erano privi.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18494758

L’impossibilità del monoproteico

Se pensiamo di risolvere un problema di allergia o intolleranza ad una proteina scegliamo i cibi monoproteici. (Ovviamente dovremmo essere seguiti da un veterinario e lui potrebbe indicarci la via corretta). Ma il mangime secco monoproteico non può esistere. La parola stessa monoproteico (che la case mangimistiche stanno abbandonando) è errata all’interno di una composizione di cibo dove le fonti proteiche siano le più disparate (manzo, riso, verdure…). Forse può esserlo solo il cibo umido dove c’è scritto: ingrediente= SOLO Manzo”, ma mangiare solo quello non sarebbe parte di una alimentazione equilibrata..

Perchè si, le proteine sono presenti anche in altri cibi che non siano principalmente a base proteica come la carne di muscolo. E non è detto che non sia la molecola proteica del riso a causare l’allergia e dunque si rischia di cambiare pacchi di cibo senza risolvere il problema. A questo si aggiungono gli studi che puntano il dito contro l’incertezza di sapere realmente cosa ci sia dentro i pacchi di croccantini.

Il punto è che con una dieta casalinga sappiamo esattamente come andare ad esclusione ed individuare esattamente l’alimento che porta ad intolleranza o allergia…

Riporto da uno degli articoli che vi menzionavo sopra qualche “estratto” dalle pubblicazioni ed investigazioni scientifiche fatte sul cibo commerciale senza entrare in dettaglio.

I monoproteici… gli anallergici

Purtroppo ci troviamo di fronte spesso ad alterazioni ed incomprensioni, in alcuni casi addirittura frode. Se pensiamo che cibi etichettati monoproteici e che dunque vengono indicati per escludere determinate allergie ad una proteina, in realtà contengono (ovviamente) più proteine e dunque non sono proprio adatti ad escludere eventuali allergie o intolleranze… Se pensiamo a quegli studi che hanno rivelato la presenza di carni provenienti da animali diversi rispetto a quanto dichiarato sull’etichetta… Non sto a tediarvi con i dettagli, ma menziono tali saggi, studi ed esperimenti brevemente qui sotto:

Saggio di identificazione di specie di carne negli alimenti per animali domestici mediante un test di reazione a catena della polimerasi (RCP) in tempo reale

Dei 52 prodotti alimentari per animali domestici testati, 20 erano potenzialmente etichettati erroneamente.

• Sono stati rilevati tre casi di possibile sostituzione di specie.

• Non ci sono state tendenze importanti per la sostituzione di una specie con un’altra.

• Sono necessari ulteriori studi per identificare i punti in cui si verifica l’etichetta errata.

Identification of Meat Species in Pet Foods Using a Real-time Polymerase Chain Reaction (PCR) Assay

Test ELISA per antigeni alimentari comuni in quattro alimenti per cani secchi utilizzati nelle prove di eliminazione dietetica.

Questo studio ha valutato quattro alimenti per cani secchi da carne di cervo disponibili presso un fornitore al dettaglio online per potenziali contaminazioni con allergeni alimentari noti comuni: soia, pollame o manzo

Tre dei quattro alimenti secchi canino di cervo da banco (OTC) senza prodotti di soia indicati nell’elenco degli ingredienti erano ELISA positivi per la soia; inoltre una dieta OTC si è rivelata positiva per le proteine ​​di manzo senza prodotti di carne bovina elencati nell’elenco degli ingredienti. Una dieta di cervo OTC non è risultata positiva per proteine ​​di soia, pollame o manzo. Tuttavia, nessuna delle quattro diete da carne di cervo OTC potrebbe essere considerata adatta per una sperimentazione di eliminazione diagnostica in quanto contenevano tutte proteine ​​comuni di alimenti per animali domestici, alcune delle quali erano prontamente identificabili sull’etichetta e altre rilevate solo dall’ELISA. Pertanto, se i quattro prodotti a base di cervo OTC selezionati in questo studio sono rappresentativi dei prodotti OTC in generale, l’uso di alimenti secchi per cani da caccia a base di cervo OTC non dovrebbe essere usato durante le prove di eliminazione in pazienti con sospetta allergia alimentare

ELISA testing for common food antigens in four dry dog foods used in dietary elimination trials

Rilevazione di DNA da specie animali non dichiarate nelle diete commerciali di eliminazione per cani mediante PCR

RISULTATI

In nove di 10 diete da banco, è stato identificato il DNA di una o più specie animali diverse da quelle dichiarate sull’etichetta. Il DNA più frequentemente rilevato è stato derivato da manzo (n = 8) e maiale (n = 6). Due diete idrolizzate contenevano solo DNA della fonte animale dichiarata.

CONCLUSIONI E IMPORTANZA CLINICA

Le “diete proteiche singole” da banco o i prodotti a base di carne in scatola non possono essere raccomandati per la diagnosi di cani con AFR perché la contaminazione può causare il fallimento della dieta di eliminazione.

Detection of DNA from undeclared animal species in commercial elimination diets for dogs using PCR

La paura delle contaminazioni da micotossine e muffe nel cibo commerciale

Successivamente nascono le problematiche digestive e le insufficienze a carico degli organi come fegato e reni. Ricordiamo che fegato , reni, cervello ed intestino, possono essere inficiati (tumori) dalla presenza di muffe e micotossine potenzialmente presenti nei cibi commerciali. Per esempio le aflatossine, colpiscono principalmente il fegato causando tumori, ocratossina i reni, la fumonisina l’apparato digerente.

Evitiamo allarmismi, ma informiamoci

Ultimamente alcuni studi si stanno conducendo per quanto riguarda la malattia cardiomiopatia dilatativa e il tipo di alimentazione dei nostri cani, ancora non vi sono esami conclusivi e per questo restiamo in attesa. Allego il link della FDA per comodità:

https://www.fda.gov/animal-veterinary/news-events/fda-investigation-potential-link-between-certain-diets-and-canine-dilated-cardiomyopathy?fbclid=IwAR1iVgJunkB40xf0BJYj53IZ4bgpNSfRSs5JD5CgaYJbA1jDDN6IgbAEf9c#diet

Naturalmente di solito per le malattie non viene individuata una relazione causale con l’alimentazione… La scorciatoia al sorgere dei primi problemi (dermatiti, rash cutanei, feci non formate, inappetenza, smisurata sete dovuta a disidratazione, zoppia, allergie, problemi articolari, ai reni, al fegato) spesso consigliata da chi non riscontra problemi con il proprio cane (o per meglio dire… effetti collaterali) è il semplice cambio della marca dei croccantini propagandando quella usata da “loro” (ma saranno stati in grado di leggerne bene l’etichetta?)

I vantaggi della cucina casalinga prevedono pure che nel caso vi fosse un’intolleranza ad un determinato alimento o proteina, con una semplice dieta che escluda il determinato alimento è facilissimo “aggirare” l’ostacolo.

Ed i veterinari?

Perché alcuni veterinari non consigliano mai un’alimentazione casalinga, ma suggeriscono solo prodotti industriali, si chiede il già citato programma Report?

Beh i veterinari che ho consultato io sono sempre stati ben contenti di aiutarmi e consigliarmi alimenti di tipo naturale, quindi son cascato bene 😉

Ma credo che potremmo classificare così i motivi per cui un veterinario possa promuovere il cibo industriale invece che una dieta naturale:

  1. Vi siano delle patologie che rendono più comodo l’utilizzo di determinati alimenti (e dunque non parliamo di cani sani)
  2. Non si fida delle capacità del proprietario di seguire una dieta naturale (sia essa barf-whole prey o casalinga cotta) bilanciata e dunque spaventato dai potenziali “danni” che una dieta mal seguita e ricca di scompensi o eccessi nutrizionali possa creare;
  3. E’ palesemente più facile comprendere e concentrarsi sulla realizzazione dei livelli target per alcuni nutrienti (nutrienti preoccupanti) quando il cane si nutre con cibo industriale che segue dei profili con quantità minime standard sancite da AAFCO invece dei 40 e più nutrienti attualmente riconosciuti per cani e gatti (NRC, 2006) ;
  4. Non sia molto ferrato dal punto di vista nutrizionale e preferisca affidarsi alle composizioni che comunque per legge devono rispettare determinati requisiti nutrizionali.
  5. Dietro chiara richiesta del proprietario che trova “più comodo” nutrire con mangime.

Il mio consiglio? Se non avete esperienze familiari o specifiche sull’allevamento e su quale sia la giusta dieta per il vostro animale consultatevi con il vostro veterinario che sarà sicuramente ben lieto di aiutarvi a stilare una dieta casalinga bilanciata, a seguirvi ed “aggiustare il tiro” in caso di scompensi creati dalla non perfetta somministrazione degli alimenti.

Conclusioni

Beh, ci sono andato “pesante” ma è bene conoscere sia il processo produttivo che i potenziali pericoli. Fin troppi proprietari son convinti che il mangime secco sia il cibo normale per il proprio cane. Ma così non è. Certo è una forma di alimentazione comoda, ma è anche la più scarsa dal punto di vista qualitativo e di digestione.

Se proprio non riusciamo per motivazioni varie a nutrire con cibo naturale fresco, allora cerchiamo di non cadere nei trucchi del marketing e dei produttori e scegliamo una composizione di croccantini che sia il più qualitativamente parlando migliore possibile. Elenco di seguito un paragrafo estratto dalla guida di blogdog in vendita su amazon dove davo alcuni consigli per la scelta dei croccantini per i propri cuccioli.

Da: Finalmente un cane. Alessio Palleschi

Consigli sulla scelta del mangime

Scegliamo un pacco di croccantini la cui formulazione sia il più semplice e chiara possibile. Pochi ingredienti e chiaramente descritti sono un buon punto di partenza. Se la qualità di provenienza è buona, un produttore ci tiene a specificarlo chiaramente. Diciture vaghe o provenienze non chiare lasciano spazio a molti dubbi.

Pochi additivi sono un altrettanto buon indicatore. Ipotizziamo il non raggiungimento di elevatissime temperature in fase di produzione ed una buona qualità delle materie prime alla partenza del processo produttivo.

Spesso si pensa che molti additivi, voglia dire che ci si trovi di fonte a croccantini più ricchi, ed invece ciò identifica solo materie prime scarse qualitativamente oppure che le alte temperature raggiunte hanno disperso tutti gli elementi che per legge devono essere raggiunti e dunque vengono aggiunti. Però averli aggiunti in maniera sintetica non è la stessa cosa che averli biodisponibili dalla materia prima.

Un alimento ideale per un cane ADULTO e SANO (non in lattazione, in accrescimento, in fase post operatoria etc.) dovrebbe contenere proteine come fonte principale da un minimo di 50% ad un (in realtà non esiste massimo) valore di 75%, Grassi da un 10% ad un 25%, Carboidrati incluse le verdure per un 20% (ideale in cucina casalinga) ad un max 35%…

Ma considera che se per una cucina “naturale” le verdure servono per fornire vitamine e minerali ad alta biodisponibilità, nei croccantini molte andrebbero comunque distrutte in cottura ed aggiunte in forma sintetica (meno biodisponibili). Dunque concettualmente potrebbero anche non doverci essere in un prodotto estruso.

Proteine

Al primo posto deve essere identificata una fonte proteica animale (maggiore è il quantitativo e meglio è solitamente). Questo è tanto vero quanto il dato di fatto che le proteine provenienti da un cibo secco commerciale siano meno digeribili e dunque assimilabili di quelle del cibo fresco. Dunque, da evitare tutte le voci generiche del primo ingrediente che ribadisco deve essere una fonte proteica animale e nel quale è bene che vi sia scritto “Carne di”; diciture come “Con alto contenuto di manzo, o ricco di manzo, o con extra manzo ” dà la garanzia che almeno il 14% sia (in questo caso) manzo.

Elencare la materia prima con un termine come ”pollame” vorrebbe poter dire che ciò che è stato utilizzato fosse solo piume, becchi, zampe… scarsissime fonte di aminoacidi essenziali, proteine scarsamente o per nulla digeribili. Ripeto, un produttore che usa cosciotti di pollo in produzione, ci tiene a farlo sapere… E la foto del taglio di carne scelta sul pacco esterno dei croccantini, non vuol dire proprio nulla (è solo marketing pubblicitario).

La dicitura “carne fresca di” è un buon indicatore di qualità (almeno del 14% di materia prima), ma a questo valore andrà tolta l’umidità che ad esempio da una carne di muscolo di vitello passerà dal 75% al 8-13% dell’umidità residua del croccantino. Ovvero il 60% di quanto dichiarato sarà acqua evaporata alla fine del processo produttivo. Da questo punto di vista è più semplice il riferimento “carne disidratata di”. Per sintetizzare 50% “carne fresca di…” significa che mediamente nella crocchetta che mangia il cane il valore di quella fonte proteica è 20% o meno. Se invece c’è scritto 30% carne disidratata… quella è.

Se confronti due mangimi con una percentuale di umidità indicata diversa tienine conto considerando che più è alta minore è la quantità effettiva di materia.

Assicuriamoci di conoscere la provenienza dell’animale da cui tale carne provenga (deve essere specificato).

Carboidrati

La percentuale di carboidrati non risulta quasi mai indicata nei pacchi di crocchette (per un buon motivo), ma calcolarla non è complicato, basta fare 100 – tutte le varie percentuali indicate nella tabella analitica (non in quella degli ingredienti) di proteine, grassi, fibre e umidità o altre percentuali dichiarate presenti.

Analizziamo l’elenco delle altre sostanze e cerchiamo di capire quante fonti vegetali vi siano. Evitiamo quei prodotti che hanno un alto contenuto di carboidrati. Purtroppo per tenere insieme il croccantino tutte le case produttrici non possono scendere sotto il 30% (circa) di amido, ma quando andiamo ben oltre è un problema.

Dalla tabella analitica facciamo il calcolo dei carboidrati con la formuletta:

Carboidrati= 100 – (%proteine%grassi%fibra%ceneri%umidità).

Ad esempio: Proteine grezze 30%, grassi grezzi:15%, fibre grezze 2%, ceneri 7%, umidità residua 8%. CARBOIDRATI = 100- (30+17+2,5+8,2)= 42%

L’umidità se superiore al 14% deve essere dichiarata, altrimenti immaginiamo sempre un 8-10% (REGOLAMENTO (CE) N. 767/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 13 luglio 2009).

Assicuriamoci non vi siano additivi cancerogeni noti come i BHA e BHT e coloranti come Red 40, Yellow 5 e Yellow 6, che sono contaminati da cancerogeni noti … Un altro colorante, Red 3, è stato riconosciuto per anni dalla FDA americana come cancerogeno. Facciamo attenzione!

“Crocchette Premium”… sponsorizzano i più convinti! Anch’io dico che il prezzo possa essere un indicatore di qualità… Ma la realtà è che ogni pacco va visto nella sua singolarità.

Puntare su prezzi in fascia medio alta solitamente da garanzia di un prodotto discreto, mentre prezzi estremamente bassi sono indicativo di qualità scadente. Il perché di questa ultima frase è ovvio. Le case mangimistiche sono aziende, con un CEO un consiglio di amministrazione e degli azionisti il più delle volte. Per quanto la qualità sia sempre una ottima pubblicità essa spesso non procede di pari passo con i proventi ed i guadagni finanziari. E le case mangimistiche non sono aziende di beneficenza no profit… tutt’altro.

Se vuoi sostenere il Blog puoi “offrirmi un caffè”:

https://paypal.me/Blogdog22?country.x=IT&locale.x=it_IT

Pubblicità

Alexdogs

Ciao! Sono Alessio Palleschi La mia passione per la cinofilia, che mi segue da 40 anni, mi ha portato negli ultimi tempi a voler aiutare sempre più persone a creare un rapporto migliore con i propri cani, a gestire e far crescere il proprio cane nel migliore dei modi in completa autonomia. Esplora gli articoli, le guide e gli approfondimenti che ho pubblicato su questo Blogdog!

2 pensieri riguardo “Perché è meglio non comprare le crocchette per cani?

  • 21 Agosto 2023 in 10:58 PM
    Permalink

    Perché affermi che il riso debba essere molto cotto? La nutrizionista che mi segue, ma lo scrive anche nei suoi libri, afferma che il riso (basmati e non altri), debba essere cotto come per noi umani. L’amido del riso troppo cotto si trasforma in una sostanza chiamata dextrina. La dextrina è un polisaccaride più semplice dell’amido e ha una struttura meno organizzata. Questo rende il riso troppo cotto più appiccicoso e difficile da digerire.

    Rispondi
    • 22 Agosto 2023 in 2:20 PM
      Permalink

      Dario, ciò che intendo io è che sia ben cotto cioè non al dente, non certamente scotto. Ho corretto comunque l’articolo per non dare adito a fraintendimenti, grazie.

      Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Il contenuto è protetto da Copyright !!