Un pericolo primaverile per i cani. La Processionaria.
Eccoci alle porte della primavera ed il problema, che si ripropone annualmente, è arrivato ed è bene fare un po’ di informazione. La processionaria è una forma larvale di un insetto che può causare reazioni allergiche e gravi danni e persino, nei casi più gravi, portare alla morte dei nostri cani. Detto questo cerchiamo di scoprire meglio chi è, cosa rischiamo e come tutelarci.
La Processionaria cos’è? Dove la possiamo incontrare? Quando dobbiamo preoccuparci? Ma soprattutto a quali pericoli incorriamo nel malaugurato caso il nostro cane dovesse venirne a contatto? E cosa fare?
La Processionaria cos’è?

La processionaria del Pino (Thaumetopoea pityocampa) o della Quercia (Thaumetopoea processionea) è un bruco.
Dunque una forma larvale di una farfalla che in estate sbuca da sottoterra e si accoppia. Queste farfalle successivamente depongono le uova solitamente lungo gli aghi di albero di Pino (ma anche di altre specie di conifere). Dopo quattro settimane le uova si schiudono ed i bruchi cominciano a nutrirsi voracemente delle foglie dell’albero e crescono. Quando arriva il freddo questi bruchi si proteggono all’interno di un nido che costruiscono sugli alberi. Sono molto voraci e costituiscono un problema anche botanico.
Ma quando le temperature cominciano a rialzarsi (e può accadere da metà febbraio fino a maggio) questi bruchi abbandonano i nidi sugli alberi ed in “processione” uno dietro l’altro (da qui il nome) scendono dagli alberi per trovare un posto adatto dove andare sottoterra e terminare la metamorfosi che li farà diventare farfalle sottoterra. Per poi uscire e ricominciare tutto il ciclo esposto.
Come riconoscere la Processionaria
La processionaria come abbiamo detto è una forma larvale della farfalla che ha 5 forme di metamorfosi:

Al primo stadio ha un colore verde e con alcuni peli; successivamente cambia assumendo un colore marroncino con striature; a questo punto i peli urticanti sono folti. Il colore potrebbe variare in base alla Regione di provenienza ed alla specie di appartenenza. Infatti man mano che ci si sposta verso zone a temperatura più bassa il colore del corpo tende a cambiare diventando più grigio-blu.
Il bruco è lungo dai 35 ai 45 mm e solitamente si sposta insieme ad altri individui di processionaria formando una fila da cui poi ha preso il nome.
Dove la possiamo incontrare?
Dunque come abbiamo ben capito il pericolo maggiore di incontro si ha quando questi bruchi scendono dagli alberi e camminando sul suolo cercano un posto dove andare ad interrarsi
Quando dobbiamo preoccuparci?
“Il quando” preoccuparsi inteso come pericolo temporale, lo abbiamo accennato, è variabile in base alla regione (differenze tra nord e sud dell’Italia abbastanza ovvie) e soprattutto in base all’andamento stagionale delle temperature. Quest’anno (2020) siamo a metà Febbraio e già vi sono stati avvistamenti. Ma qualche anno fa in alcune zone il fenomeno si è riproposto solo a fine Marzo. Le ore più fresche e quelle serali sono le più probabili nelle quali avere un incontro
“Il quando” l’insetto provoca preoccupazione è legato alla sua sola forma larvale di bruco. Cioè quando la processionaria è un bruco ricoperto di peli. In tutte le altre sue forme (uova, crisalide, farfalla matura) non rappresenta un problema.
In quali pericoli incorriamo
I peli urticanti di cui sono ricoperti questi bruchi possono disperdersi nell’aria e sul terreno. Questi peli possono causare reazioni epidermiche e allergiche, come irritazioni cutanee, asma e congiuntiviti oppure reazioni ben più gravi.
Il grado di reazione è ovviamente proporzionale al quantitativo e zona di regione che ne è venuta a contatto, forma di contatto (epidermica, mucose respiratorie, ingestione) ed alla sensibilità specifica del soggetto. Sia esso uomo che animale!
Va da sé che i nostri cani, curiosi come sono, ne potrebbero venire a contatto nella peggiore delle forme, ovvero andando ad annusarle e dunque inalando i peli urticanti nelle prime vie respiratorie o ancor peggio ingerendole. Stiamo attenti anche al fatto che la processionaria perde facilmente i peli urticanti che il nostro cane può inalare anche semplicemente annusando il terreno dove questo lepidottero è passato.
Analizziamo le varie forme di contatto i sintomi ed i pericoli
Contatto con la pelle
Nell’uomo si ha un’eruzione cutanea dolorosa e pruriginosa, nel cane grazie al pelo ciò non avviene, ma può avvenire il contatto con il tartufo, gli occhi o le mucose in generale con una irritante reazione infiammatoria
Contatto con gli occhi
Nel contatto con gli occhi assistiamo a forme di congiuntivite. Se i peli restano nell’occhio avremo infiammazione che se non trattata per tempo può portare a gravi danni.
Contatto con le prime vie respiratorie
Entrando in contatto con le prime vie aeree i peli della processionaria provocheranno starnuti, broncospasmi e dunque difficoltà a respirare, potenziale edema alla gola e perdita di muco dal naso anche con sangue.
Contatto per ingestione
Il cane che ingerisce i peli della processionaria comincerà subito ad avere un’abbondantissima salivazione ed infiammazione del muso. Questo potrebbe cominciare a gonfiarsi; si ha infiammazione della mucosa gastroenterica e dunque vomito e dolori addominali. Il cane comincerà subito a dare segnali di malessere. Più passa il tempo più aumentano le possibili necrosi della lingua ed ulcerazione dell’esofago e del tratto digerente.
Shock anafilattico
I soggetti allergici (io lo sono) ne conoscono bene la pericolosità. Lo shock anafilattico negli individui particolarmente sensibili e predisposti è la reazione estrema di reazione allergica che in un susseguirsi di sintomi e problematiche sempre crescenti può arrivare a condurre anche alla morte, ad esempio per soffocamento dopo ingrossamento della lingua o edema della gola. La stessa cosa che può avvenire per il veleno di alcune vespe, api, calabroni, meduse, pesci velenosi come le tracine, eccetera, eccetera

I Sintomi
I sintomi variano in base alla sensibilità specifica del soggetto alla forma e quantità di contatto con i peli urticanti. Di seguito quelli che sono in maniera globale i sintomi, dai più lievi ad i più gravi
- Fiacchezza e malessere dell’animale
- Inappetenza (rifiuto del cibo)
- Eccessiva salivazione
- Starnuti
- Vomito
- Aumento delle dimensioni della lingua
- Diarrea (a volte emorragica)
- Aumento della temperatura del corpo (Febbre)
- Broncospasmi e dunque difficoltà a respirare
- Edema alla gola
- Necrosi dei tessuti.
Nel caso si osservino uno o più di questi sintomi è chiaro che vada contattato immediatamente il veterinario di fiducia
Cosa fare?
Se il nostro cane entra in contatto con i peli della processionaria dovremo agire in base al caso, ma molto velocemente. Si rischiano pericolosissime necrosi dei tessuti dell’apparato digerente ed altri che sono venuti a contatto con i peli. Vi sono stati casi di asportazione di parte della lingua, ma immaginate se il cane dovesse inghiottire il bruco quali problematiche ben più gravi si potrebbero proporre… Si potrebbe arrivare anche alla morte. Dunque faremo un primo soccorso ed un’immediata ospedalizzazione ricorrendo alle cure Veterinarie.
Primo Soccorso
Se il contatto è avvenuto con il tartufo del cane, laveremo con acqua e bicarbonato (2 o 3 cucchiai su un litro di acqua) e porteremmo il cane all’attenzione del veterinario. Se sospettiamo che ci sia stato contatto con la bocca faremo degli sciacqui con acqua , aiutandoci con una siringa senz’ago di buone dimensioni e spruzzando l’acqua con l’intento di lavar via i peli e non di farli deglutire. Fatto ciò si andrà di corsa dal Veterinario
Ospedalizzazione

Evito di inserire foto più forti e scioccanti di quelle proposte per evitare di scuotere le persone più sensibili, ma basta fare una ricerca su Google Immagini per rendersi conto degli enormi rischi che i nostri cani possono correre. Va da sè che il veterinario visiterà il cane e farà le sue valutazioni.
Arginiamo il problema
Nel caso in cui dovessimo riconoscere uno o più bruchi di processionaria dovremmo immediatamente chiamare le autorità competenti perchè possano debellare il problema. Il fai da te è sconsigliato, perchè:
- il provare ad uccidere i singoli bruchi non elimina la potenziale infestazione.
- I peli potrebbero staccarsi dal bruco/i ed attaccarsi ai vestiti, scarpe, volare via e contaminare altri ambienti e mettere a rischio di contatto noi e gli animali anche successivamente
- Il bruciare nidi ed insetti non dà la certezza che con il calore sviluppato dalle fiamme, i peli non possano librarsi in aria e disperdersi
Chiamiamo invece i Vigili e la Guardia Forestale che con ditte specializzate in disinfestazioni elimineranno il problema. Ricordo che è considerato un insetto infestante che fa molti danni anche alla vegetazione.
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Facciamo attenzione e prendiamo le precauzioni del caso nei periodi primaverili. Ricordate che avere una cassetta del pronto soccorso cinofilo è sempre una cosa da tenere in considerazione come dicevamo nell’articolo qui sotto.

Ciao! Sono Alessio Palleschi
La mia passione per la cinofilia, che mi segue da 40 anni, mi ha portato negli ultimi tempi a voler aiutare sempre più persone a creare un rapporto migliore con i propri cani, a gestire e far crescere il proprio cane nel migliore dei modi in completa autonomia. Esplora gli articoli, le guide e gli approfondimenti che ho pubblicato su questo Blogdog!